
I dipendenti hanno sempre partecipato alle astensioni dal lavoro nazionali del comparto igiene ambientale
"Le nostre richieste non hanno avuto risposta: per questo ci prepariamo a chiedere alla Prefettura di convocarci un’ultima volta prima di mettere in campo altre iniziative a sostegno della vertenza sindacale, incluso lo sciopero dei servizi di raccolta dei rifiuti e di pulizia delle strade, come ultimo strumento di pressione". È l’ultimatum della Rsu dopo che le richieste ad Aemme Linea Ambiente, la società che si occupa della raccolta rifiuti in 19 comuni del territorio, non hanno ricevuto una risposta adeguata.
Valentino Segato di Fp Cgil Milano, Pietro Coppola di Fp Cgil Ticino Olona, Maurizio Zaccaria di Fit Cisl Legnano-Magenta e Luciano Anzini, Uil Trasporti, lamentano la mancanza di un accordo "condivisibile" con l’azienda sulle tre richieste presentate: un protocollo sulle ondate di calore da inserire nel documento di valutazione rischi; un protocollo condiviso sulla movimentazione manuale dei carichi di lavoro; un protocollo condiviso sul progetto industriale della “Grande Ala“ che garantisca, tra l’altro, il mantenimento dei livelli occupazionali attuali e dia garanzie sull’applicazione delle norme del contratto nazionale dei servizi ambientali del 18 maggio 2022 sui futuri assorbimenti di personale, nonché sull’applicazione armonizzata della contrattazione di secondo livello applicata attualmente e che sarà sottoscritta in futuro.
"Durante gli ultimi due incontri l’azienda non ha affatto avuto un atteggiamento di chiusura nei confronti delle istanze presentate – la replica a stretto giro di posta di Ala – Ha proposto di risolvere le criticità segnalate attraverso l’analisi oggettiva di dati e processi. Un esempio in tal senso riguarda il Protocollo ondate di calore, che è già in essere dalla scorsa estate e che l’azienda si è detta disposta a rivedere in senso migliorativo, partendo però da dati oggettivi, quali le temperature e il grado di umidità".
La schermaglia, secondo Ala, non esclude un accordo: "Ci preme sottolineare – è infatti la conclusione di Ala - come, avendo ancora a disposizione la possibilità di conciliazione in sede prefettizia, la società ritenga ci siano le condizioni per un accordo, in modo da scongiurare il pericolo dello sciopero".