IVAN ALBARELLI
Cronaca

Legnano, preside della 'Bonvesin de Riva': "Senza personale la strada è tutta in salita"

La preside della “Bonvesin de la Riva“ lancia l’allarme: i bidelli a cui affidare controlli e sanificazioni delle aule sono troppo pochi. .

di Ivan Albarelli

Il conto alla rovescia è già partito da diversi giorni, e con esso la paura di non arrivare pronti alla prima campanella che suonerà il 14 settembre. Chi a marzo, con l’avvio della quarantena e la sospensione delle lezioni, avesse scommesso che la scuola italiana sarebbe arrivata con l’acqua alla gola a organizzare il nuovo anno scolastico, avrebbe vinto facile. Ed è questo sentimento che si respira all’interno delle “Bonvesin de la Riva“ di corso Magenta, dove fra operai al lavoro, insegnanti e personale amministrativo alle prese con le ultime direttive ministeriali e, per dirne una, l’attesa per l’arrivo delle confezioni di gel alcolico, l’adrenalina è quella di chi deve organizzare in due giorni un matrimonio con 500 invitati.

A coordinare questa “mission impossible“ c’è la preside Elena Osnaghi, che oltre che delle Bonvesin si deve occupare di altri tre istituti legnanesi, De Amicis, via Cavour (scuola materna con nove sezioni) e Don Milani. Una popolazione complessiva di 1.100 bambini e ragazzi – circa 400 solo alla Bonvesin – con un’età compresa fra i tre e i tredici anni.

"La situazione è estremamente complessa non solo per la situazione in sé – esordisce Osnaghi – ma anche perché ci troviamo in una regione e in un’area metropolitana che per dimensioni e popolazione sono un unicum in Italia: solo nel Milanese ci sono 330 scuole statali, più di quante ce ne sono in alcune regioni. Gestire un quadro del genere con una pandemia è a dir poco complicato". Ingresso scaglionato degli studenti, organizzazione degli spazi collettivi come corridoi e palestre, numero di alunni nelle classi. Sulla scrivania di Osnaghi in questo momento c’è tutto questo. Ma il problema che più la preoccupa è la mancanza del personale. Docente e non. I bidelli, in parole povere. "Stiamo riuscendo a evitare di “smembrare“ le classi per garantire il distanziamento; una scuola di vecchia concezione come la De Amicis, che ha aule di 63 metri quadrati, ci aiuta; qui alle Bonvesin, dove le classi sono di 36 metri quadrati già è più arduo. Per l’educazione fisica sfrutteremo il più possibile la vicinanza del parco per l’attività motoria. Gli intervalli saranno invece scaglionati, e abbiamo creato delle “bolle“, dei piccoli gruppi insomma, per evitare gli assembramenti. Stesso discorso per ingressi e uscite che saranno differenziati sfruttando i diversi accessi a disposizione. Ma se poi non ho un numero di persone sufficiente per controllare i ragazzi e pulire e sanificare gli spazi tutti questi sforzi rischiano d’essere vanificati".

L’emergenza ora è questa, il personale. Basti dire che in tutte e quattro le scuole la parte non docente è composta – sulla carta – da appena 18 impiegati, otto dei quali... sono assenti. Dieci, quindi, quelli su cui si può fare affidamento. Osnaghi ha già fatto richiesta per averne almeno altri dieci. Ma, a ieri, non aveva ancora ottenuto risposte né dal Ministero né dall’Ufficio scolastico regionale. Sul fronte della didattica, le dieci cattedre che risultavano scoperte alle primarie hanno trovato un insegnante, ma risultano ancora vacanti le dieci delle primarie di secondo grado (le vecchie medie): "Peccato che non siamo stati coinvolti nella selezione e io finora non li ho ancora incontrati".

Un’aula a fianco della direzione è intanto stata trasformata in tipografia. Qui Osnaghi e tre colleghi stampano e plastificano con dei macchinari appositamente acquistati i cartelli – disegni e colori concepiti da loro – da affiggere nei corridoi e nelle aule per invitare tutti al rispetto delle regole anti Covid. No, il ministero non ci aveva pensato a procurarli... "Lo sa il protocollo del ministero dell’Istruzione francese da quante pagine è composto? – dice una di loro – Da sette pagine!". E quello italiano? Bocche cucite. Ma lo sguardo delle prof parla da solo.