I Legnanesi, dal cinema al teatro: tanti esami per il Giuàn

Fra due settimane la compagnia sarà finalmente di scena sul palco “casalingo” del Teatro Galleria

I personaggi di Teresa, Mabilia e Giovanni in scena con Leonardo Da Vinci

I personaggi di Teresa, Mabilia e Giovanni in scena con Leonardo Da Vinci

Legnano (Milano), 12 novembre 2019 - Bisogna attendere ancora due settimane prima di vederli “a casa loro” ovvero sul palco del Teatro Galleria, ma intanto i Legnanesi stanno creando grandi aspettative. Merito delle riprese di “Non è Natale senza panettone”, film per la televisione che andrà in onda su Rete4 nella settimana di Natale, ma merito anche e soprattutto di “Non ci resta che ridere”. Uno spettacolo, quello presentato una settimana fa con la tradizionale prova generale sul palco del Teatro Auditorio di Cassano Magnago, che ha visto debuttare in scena in maniera ufficiale Lorenzo Cordara. Il nuovo “Giovanni” non ha sfigurato al fianco di una Teresa, ovvero Antonio Provasio, sempre più padrona della scena, e di una Mabilia, cioè l’immenso Enrico Dalceri, diva con abiti sfolgoranti e momenti di alta rivista.

Fra il pubblico non è mancato qualche commento nostalgico nei confronti del “vecchio” Giuàn - il “Teresa” di Luigi Campisi lo rendeva esilarante anche quando quella era la sua unica battuta nella scena -, ma nel complesso Cordara ha dimostrato di poter indossare la maschera di Giovanni Colombo. Il confronto con chi ha caratterizzato quel personaggio negli ultimi 40 anni è prevedibile, soprattutto nel primo ciclo di spettacoli. Così come sono prevedibili delle sbavature. D’altro canto fare da spalla a due mostri sacri come Provasio e Dalceri - in “Non ci resta che ridere” Teresa, Mabilia e Giovanni vengono catapultati alla fine del 1400 nello studio di Leonardo Da Vinci dove incontrano anche Michelangelo, gli episodi divertenti e il confronto con la modernità non possono non trascinare in risate e applausi fragorosi - non è semplice e serve un rodaggio. Un unico appunto al nuovo spettacolo, che si contraddistingue per momenti da grande rivista con i talentuosi boys, riguarda l’assenza di un ricordo di Alberto Destrieri, l’indimenticata Pinetta.