Lavori al sanatorio Regina Elena Avanti col restyling del solarium

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di Paolo Girotti

Nuova tappa dei lavori che dovranno portare al recupero del solarium dell’ex Sanatorio Regina Elena, un manufatto storico passato in pochi mesi dall’abbandono quasi totale alla progettazione e alla speranza di un rapido recupero: in questi giorni, infatti, hanno preso il via le analisi diagnostiche sul solarium est dell’ex Sanatorio e le operazioni di pulizia sul solarium ovest della struttura. Proseguiranno per qualche settimana per fornire le informazioni necessarie sulla condizione della copertura, così che si possa "misurare" con attenzione il progetto di restauro. Sul solarium est, per cui sono terminate le operazioni di messa in sicurezza con la rimozione delle tegole in amianto, si era cominciato a lavorare nello scorso mese di novembre. Contestualmente alle analisi sul solarium est sono partite anche le operazioni di pulizia dalla vegetazione infestante dell’ala ovest, cui seguiranno le fasi per la sua messa in sicurezza con l’allestimento del cantiere e il posizionamento dei ponteggi e la rimozione delle tegole in amianto.

La giunta comunale aveva approvato alla fine dello scorso anno, su proposta dell’assessore alle Opere pubbliche Marco Bianchi, il progetto di fattibilità tecnica ed economica per gli interventi di conservazione, restauro e riqualificazione della struttura. I lavori sui solarium erano stati inseriti nel Triennale delle Opere pubbliche e rientrano nel programma degli interventi del Progetto regionale di strategie di sviluppo urbano sostenibile "La scuola si fa città". La spesa complessiva prevista per tutti gli interventi è di 600mila euro. L’intervento di recupero, così come è stato strutturato prima della analisi dettagliate in corso proprio in queste settimane, nasce con l’intenzione di restituire ai due manufatti l’integrità, recuperarne la staticità, la composizione materiale e il loro valore storico architettonico e di memoria. Tutti gli interventi, riguardando un complesso vincolato, dovranno essere preventivamente sottoposti ad autorizzazione della Soprintendenza e a parere dell’associazione Re.Gi.S (Rete giardini storici).