"Era nel gruppo dei primi leghisti che si trovavano qui da noi. Sì, c’era qualcuno che ogni tanto alzava troppo la voce, ma non era certo Bobo: lui era sempre pacato, moderato, pronto a discutere senza mai superare il limite. Un vero signore". La “Trattoria Da Jole“ di Legnano è uno dei luoghi storici della prima Lega lombarda, da qui sono passati tutti e Gino Mazza, figlio di quella Jole che dà il nome al locale, li ricorda tutti. Bobo Maroni non poteva certo mancare nella lista. "La prima volta che l’ho incrociato eravamo alla fine degli anni Ottanta: venne in compagnia di Gianfranco Miglio – ricorda Mazza – Dopo quel primo incontro ci sono state tante altre occasioni, tante tavolate alle quali partecipavano tutti i nomi più importanti del movimento".
Erano gli anni in cui sulle pagine del Giorno si titolava “Bar Jole, la tana della Lega“ e nel ristorante di via Ponzella si rischiava anche la lite familiare: "Mio padre, operaio, aveva in tasca la tessera del Partito comunista ed è inutile sottolineare che dopo quel titolo si arrabbiò davvero parecchio – continua Gino Mazza – Sta di fatto che qui, in un quartiere dove la Lega aveva un gran numero di sostenitori, fin dal primo momento sono stati festeggiati i momenti più importanti della sezione cittadina del movimento e a quegli appuntamenti i vertici non mancavano mai. Con Maroni c’erano Bossi, Miglio, Speroni e tutti gli altri.
Saputo della scomparsa di Maroni, Mazza è andato a rovistare tra i ricordi di tante serate e ha ripescato un vecchio regalo: "È stata davvero una triste notizia – conclude – Allora come prima reazione sono andato a cercare un paio di occhiali che mi aveva regalato anni e anni fa. Li ho messi in bella vista nel ristorante, come ultimo omaggio".
Paolo Girotti