La scoperta della natura nel Parco del Ticino

Ecosistemi, sostenibilità, biosfera, tutela dell’ambiente rappresentano le sfide attuali e future in cui l’uomo deve impegnarsi

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Lungo le sponde del fiume Ticino sorge il primo parco regionale di Italia cioè il Parco Lombardo della Valle del Ticino, istituito nel 1974.

È il più grande Parco regionale italiano e il primo parco fluviale europeo. Il fiume Ticino sorge in Svizzera nei pressi del Passo della Novena, un valico alpino a 2478 m s.l.m. di altitudine che mette in collegamento la Valle di Goms nell’alto Vallese con la Val Bedretto. Il parco è diviso in due parti la piemontese e la lombarda, in quest’ultima bagna 47 comuni, che sono compresi tra il Lago Maggiore e il fiume Po, appartenenti alle province di Varese, Milano e Pavia per una superficie totale di 91800 ettari dei quali: il 59% costituito da aree agricole, il 22% da foreste, il 20% da aree urbanizzate e il 3% da reticolo irriguo.

Il tratto di fiume interessato si snoda per 110 km tra Sesto Calende e il Po, dal quale prendono vita numerosi canali artificiali utilizzati, in passato, per i trasporti oltre che per l’irrigazione. Il Ticino comprende un sentiero naturale che oltrepassa in modo verticale la Pianura Padana. È uno di quei fiumi che può dividere le acque intorno all’alveo principe, diminuendo i danni causati dall’erosione. Fondamentale è il rapporto tra il Parco e i suoi abitanti perché sono circa 50000 ettari le aree coltivate in cui operano 1250 aziende agricole che l’Ente coinvolge con proposte progettuali, informazioni e assistenza tecnica. Nel 2002 la Valle del Ticino è stata riconosciuta come Riserva della Biosfera MAB (Man and the Biosphere) ed è entrata, a pieno titolo, nella “Rete Globale delle Riserve di Biosfera” (WNBR – World Network of Biosphere Reserves). Il programma MAB è stato avviato dall’UNESCO negli anni ’70 allo scopo di promuovere una relazione equilibrata fra l’uomo e gli ecosistemi, creare siti per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre che l’attuazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale. La Valle del Ticino racchiude un insieme di ambienti naturali di diversi tipi come zone umide, rappresentate dal fiume; ambienti ripariali, da prati e brughiere; da vaste superfici di terreno coperto da alberi, così come da paesaggi coltivati che costituiscono ecosistemi caratteristici, tra i quali spiccano in particolare le risaie, di grandissima importanza per l’avifauna acquatica, che nidifica e migra in prati umidi da fieno, cioè le marcite.

L’estensione e la complessità di questi ecosistemi ha favorito la presenza di molti organismi viventi e numerose aree di sosta che facilitano la migrazione delle specie, rendendo il Ticino il più importante corridoio ecologico tra Alpi e Appennini, anello essenziale tra l’Europa continentale, il mar Mediterraneo e il nord Africa. All’interno del territorio si trovano anche cinque centri parco e, più precisamente, il Centro Parco Monte Diviso, l’Ex Dogana Austroungarica, La Fagiana, La Sforzesca e Geraci che rappresentano un punto di riferimento per gli abitanti per sensibilizzarli sul rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità.