Si chiude in maniera burrascosa l’era del teleriscaldamento a Busto Garolfo: la giunta del sindaco Giovanni Rigiroli ha confermato la decisione di non tornare indietro, dopo la rescissione del contratto con il fornitore avvenuta l’anno scorso. La scelta ha scatenato polemiche politiche e aperto un contenzioso legale con l’azienda coinvolta, che potrebbe avere conseguenze finanziarie per il Comune.
Tutto iniziò nel 2013 quando la ditta Tesi srl vinse un bando per la gestione trentennale del servizio di distribuzione dell’energia termica, tramite una rete di teleriscaldamento, prodotta da una centrale di cogenerazione situata accanto al centro sportivo. L’impianto, attivo da alcuni anni sotto la gestione di una società partecipata, forniva riscaldamento a vari edifici comunali, tra cui la piscina, e ad alcuni condomini privati. Nel novembre 2018 la ditta Smeam subentrò a Tesi, che rimase come impresa ausiliaria. Nel 2022 emersero i primi problemi: un sopralluogo rivelò inadempienze riguardo alla manutenzione delle apparecchiature e ai pagamenti dovuti. Vennero contestate anche mancate estensioni della rete. La giunta dell’ex sindaca Susanna Biondi avviò il procedimento per risolvere il contratto, che si concluse a giugno 2023.
La risoluzione è stata recentemente confermata in consiglio comunale, ma Smeam nel frattempo ha intrapreso azioni legali. Così Marco Binaghi del centrodestra: "L’abbandono del teleriscaldamento è una scelta sconcertante, considerando gli ingenti investimenti pubblici fatti negli anni. Crea serie difficoltà agli utenti e potrebbe esporre il Comune a un contenzioso di oltre un milione". Il sindaco Rigiroli ha precisato: "Esiste un contenzioso del privato contro il Comune, ma anche noi chiederemo risarcimenti per inadempienze e danni subiti, sempre per un milione". Ch.S.