Influenza, è boom di accessi all'ospedale di Legnano

Il consiglio degli operatori sanitari: «Prima di andare al Pronto soccorso, rivolgersi al medico di base»

Influenza e Covid, le differenze di sintomi

Influenza e Covid, le differenze di sintomi

Legnano (Milano), 8 febbraio 2019 - È emergenza influenza in ospedale. Lo conferma il direttore medico del presidio Legnano-Cuggiono, la dottoressa Tiziana Caldarulo, congiuntamente al coordinatore del Pronto soccorso legnanese, la dottoressa Monica Ranzini (subentrata da poco al dottor Giancarlo Razionale, ora operativo al blocco operatorio all’ospedale di Magenta).

«Da due settimane abbiamo un incremento di accessi al Pronto soccorso - spiegano -. Se la media giornaliera oscilla fra i 170 e i 180 accessi, con il picco influenzale abbiamo superato i 200 accessi, con punte anche di 230». A rivolgersi al Pronto soccorso sono pazienti di diverse età. «Sono tanto gli adulti quanto la fascia pediatrica - riprendono -. I bambini arrivano da noi con problemi respiratori e gastrointestinali. Gli adulti con tosse, complicanze respiratorie, polmoniti, bronchiti riacutizzate. Poi ci sono gli anziani, che presentano un mix di problematiche: uomini e donne in cui coesistono più patologie sono più fragili e vanno attentamente sorvegliati. La febbre può essere molto alta e superare anche i 39 gradi». In questi giorni il lavoro è intenso non solo per il Pronto soccorso, ma anche per il reparto di medicina d’urgenza, diretto dalla dottoressa Giovanna Gambino, e per le medicine A e B, affidate al dottor Antonino Mazzone. I posti letto occupati comportano la presenza dei “fuori reparto”, ossia i malati vengono ricoverati in altre unità operative dell’ospedale legnanese e visitati dai medici che si spostano da un reparto all’altro.

Con un'affluenza così eccezionale, i tempi si dilatano. «Il ricovero avviene entro il più breve tempo possibile, ma va messa in conto qualche ora di attesa, considerata l’emergenza - raccontano -. Trattiamo e lasciamo in osservazione tutti coloro che si presentano con sintomi influenzali. Nessun malato viene mandato via. Ci appoggiamo alla rete dei nostri ospedali. Per esempio inviamo a Cuggiono solo per trasferire pazienti con patologie meno gravi». La dottoressa Ranzini ricorda che il primo interlocutore del malato rimane in medico di famiglia, la prima persona da contattare quando compare il malessere influenzale: «Se la febbre perdura da giorni e non si abbassa con gli antiperitici, però, attenzione soprattutto negli anziani con più patologie». «Stiamo facendo il possibile e anche l’impossibile - conclude il direttore medico Caldarulo -. La dimostrazione è che stiamo riuscendo a gestire anche i ricoveri ordinari».