In origine era un garofano tinto di verde il simbolo portato con orgoglio da Oscar Wilde

La bandiera “rainbow” come distintivo della comunità è postuma al fiore artificiale.

I simboli LGBTQ+ hanno la funzione di dimostrare unità, orgoglio della propria identità, valori condivisi, e reciproca fedeltà. I due simboli più conosciuti sono il triangolo rosa e la bandiera arcobaleno, che è oggi quello più noto. Circa un secolo prima della bandiera arcobaleno i gay usavano un altro simbolo per farsi riconoscere. Scopriamolo.

Dalla fine dell’Ottocento gli uomini iniziarono ad usare come simbolo di riconoscimento il garofano verde, simbolo dell’estetismo, ma anche simbolo di gusti "particolari". Questo fiore colorato fu portato per la prima volta nella comunità gay dall’autore teatrale Oscar Wilde, icona LGBT mai più ripetibile. Un attore lo indossò con una tintura artificiale verde durante l’inscenazione del “Ventaglio di lady Windermere”, opera del nostro dandy. Si pensò che questo fiore innaturale fosse strano ma secondo Wilde era semplicemente bello per il gusto di essere bello.

Da allora venne indossato per mostrare il proprio sostegno alla sua filosofia della "bellezza per amore della bellezza". E fu così che l’uso del garofano verde divenne il simbolo caratterizzante, elegante e iconico di Oscar Wild. Dunque, questo accessorio si protrae fino ai tempi d’oggi per poi rientrare nella simbologia LGBT per comunicare idee, concetti ed identità, sia all’interno della comunità che nelle altre culture tradizionali.