
di Paolo Girotti
È come se in vendita ci fosse un piccolo quartiere: centinaia di migliaia di metri quadrati in attesa di un nuovo padrone e di una nuova destinazione: proprio nel momento in cui il mercato immobiliare appare decisamente frenato dalla pandemia e dalle conseguenze sul tessuto economico. È questa la disponibilità, sul territorio di Legnano e dei Comuni immediatamente vicini, di ex fabbriche, terreni in liquidazione ed edifici da recuperare che compariranno prossimamente sul mercato attraverso la proposta in asta e per le quali non pare di intravedere prospettive credibili. Si tratta di una superficie totale enorme, circa 500mila metri quadrati, dalla quale passa in alcuni casi il futuro di aree nevralgiche della città: in parecchi casi le aree vengono proposte ormai da anni senza successo, uno stillicidio di continue tornate d’asta che vanno deserte con prezzi di partenza che, di conseguenza, sono sempre più bassi.
Si parte dai 300mila metri quadrati della ex Tosi: se una piccola parte del comparto originario ha trovato un proprietario con il passaggio di mano alla Presezzi spa dell’area dove ancora insiste la parte produttiva, per gli altri lotti (lo spezzatino potrebbe comprendere almeno sei, sette bandi differenziati) il futuro va ancora disegnato interamente: in questo momento è aperto un solo bando per una porzione del complesso. Fuori dalla procedura ex Tosi ci sono poi i 20mila metri quadrati di superficie calpestabile delle palazzine Trifone, le palazzine uffici che si affacciano su piazza Monumento: in questo caso l’asta tenutasi solo poche settimane fa e che prevedeva un prezzo base di 3,6 milioni non ha destato alcun interesse. Basta attraversare via Alberto da Giussano per trovarsi nell’area della ex Manifattura Legnanese, 41mila metri quadrati che interessano tutti ma che nessuno compra: si attende la convocazione della prossima asta dopo che le prime sei tornate non hanno condotto a nulla. Il prezzo? I 4,1 milioni di euro dell’ultima asta sono destinati a scendere ancora.
Altro lato della città ed ecco l’area dell’ex ospedale, 48mila metri quadri con 35.450 metri quadri edificabili andati all’asta a circa sei milioni di euro solo pochi mesi fa. Senza alcuni esito e all’orizzonte non si prospettano file di compratori. All’asta torneranno anche gli oltre 33mila metri quadrati, noti anche come ex Its Artea, di corso Sempione a Parabiago, inseriti nel procedimento che riguarda la Giovanni Crespi, fallita nel 2014: stessa sorte subirà anche quella che fu la sede legnanese dell’azienda tessile, gli oltre 42mila metri quadrati compresi tra via Pasubio e via per Busto Arsizio. L’asta per questi due comparti era saltata perché fissata proprio nel cuore della pandemia, il 31 marzo. Ma se questa è la situazione delle aree di maggiori dimensioni, che dire di quelle medio piccole? La situazione è esattamente la stessa. Da anni si cerca di vendere a Legnano un lotto, proprietà di Legnano Patrimonio, che si affaccia su viale Sabotino e che permette nuove edificazioni: il 18 novembre tornerà all’asta in un lotto unico che comprende anche la vicina ex piattaforma rifiuti. Se anche l’asta dovesse svolgersi regolarmente, malgrado il covid-19 e le polemiche nate in Comune proprio sul destino edificabile dell’area, è ben difficile che qualcuno metta sul piatto 3,5 milioni di euro per l’area, Anzi, è impossibile.