Il verde ai raggi X I 10mila alberi di Legnano hanno superato il test

Il censimento commissionato da Amga è stato da poco ultimato dopo cinque mesi di lavoro. Nel bollettino degli agronomi 8.500 piante sono in buona salute, solo 200 hanno criticità.

Il verde ai raggi X  I 10mila alberi di Legnano  hanno superato il test

Il verde ai raggi X I 10mila alberi di Legnano hanno superato il test

di Paolo Girotti

LEGNANO

Gli alberi che costituiscono il polmone verde del territorio di Legnano, circa diecimila in tutto, sono complessivamente in buone condizioni e a testimoniare lo stato di salute del patrimonio arboreo cittadino è il censimento commissionato da Amga, realizzato dallo studio Floema di Torino, da poco ultimato dopo cinque mesi di intenso lavoro sul territorio: è questo il dato principale e confortante che emerge dalla relazione predisposta per riassumere il lavoro svolto. Per definire in cosa consista il patrimonio arboreo legnanese si può partire ricordando che i diecimila alberi censiti appartengono a 70 specie: il tiglio che, con i suoi 1539 esemplari, fa la parte del leone, seguito dal pino (1351) e dal frassino (784). Il dato positivo, come già accennato, è che l’86% degli alberi legnanesi versa oggi in buone condizioni: dei 10 mila alberi, 8500 hanno infatti superato il test degli agronomi. Circa 800 si presentano, invece, in discrete condizioni e con modeste criticità, 500 raggiungono la sufficienza, ma rivelano qualche problema più serio e meritorio di approfondimenti, mentre i restanti 200 versano in condizioni molto critiche: queste criticità sono causate da problemi di staticità, oppure da danni biologici, diretti o indiretti, causati da errate potature ripetute negli anni o da danni alle base, provocati da incidenti stradali.

I sintomi più gravi, come la carie e gli attacchi di parassiti si osservano in quelle piante che sono state ripetutamente potate con la tecnica della capitozzatura, ossia il taglio indiscriminato del fusto e dei rami più grossi che, praticato in passato con l’intento di ridurre le dimensioni degli alberi, finisce in realtà per indebolirli, rendendoli più vulnerabili ai funghi che causano la carie del legno. Una pratica che, da dieci anni a questa parte, è vietata dal Regolamento comunale del verde.