GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

I prof difendono gli studenti: "La scuola non cade a pezzi ma lo sciopero è motivato"

La lettera dei docenti: "Gli interventi sulle strutture non avvengono nei tempi e nei modi consoni per garantire la regolare attività di un istituto scolastico".

I prof difendono gli studenti: "La scuola non cade a pezzi ma lo sciopero è motivato"
I prof difendono gli studenti: "La scuola non cade a pezzi ma lo sciopero è motivato"

"La scuola non sta cadendo a pezzi, anche se i problemi strutturali evidenziati degli studenti nei giorni scorsi sono reali". Lo dicono i docenti del liceo Bramante, sottolineando come gli stessi abbiano "la percezione di una evidente sottovalutazione e di una scarsa consapevolezza (da parte di Città Metropolitana, ndr) delle condizioni che si sono venute a creare al Bramante negli ultimi anni".

"Gli interventi sulle strutture, sia in fase di manutenzione che di riparazione o ristrutturazione, non avvengono nei tempi e nei modi consoni per garantire la regolare attività di un istituto scolastico, né ottengono effetti davvero risolutivi". In questa scuola la scorsa settimana gli studenti hanno scioperato, manifestando i disagi che devono affrontare quotidianamente, soprattutto da quando è in funzione l’impianto di riscaldamento, organizzando anche una raccolta di firme recapitate a Città Metropolitana, l’ente che ha in gestione le scuole superiori dell’ex provincia di Milano. "Lo sciopero è stato più che motivato - si legge nella lettera dei docenti -. E’ innegabile la presenza di numerosi problemi strutturali. Alcuni di lunga data come le infiltrazioni di acqua piovana in vari luoghi dell’istituto e in particolare nella palestra. A questi se ne sono aggiunti altri di recente come il mal funzionamento dell’impianto di riscaldamento dopo l’istallazione delle termovalvole".

La struttura che ospita il Bramante è stata realizzata negli anni Ottanta, una decina di anni dopo che era stata avviata una prima classe liceale con 27 studenti nei sotterranei di una struttura dei Padri Somaschi, annessa alla chiesa parrocchiale, destinata a essere seminario per studi teologici. Chiude la lettera: "Lungi dallo suscitare una sterile polemica , e neppure dare atto a strumentalizzazioni politiche", non si esprime alcun giudizio tecnico sull’operato di Città Metropolitana, anche se non mancano critiche su modo e tempi degli interventi.