Gli industriali: fiducia delusa solo dalla guerra

Legnano, fatturato in aumento per il 65% delle aziende, ma cresce sempre più l’incertezza per il futuro dopo anni di crisi

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di Paolo Girotti

È stabile la produzione industriale delle imprese dell’Alto Milanese nel primo trimestre del 2022, pur con qualche distinzione settoriale che penalizza il meccanico: benché il clima di fiducia delle imprese sia ancora buono, però, pesano sulle aspettative per il futuro la scarsità dei materiali e le notevoli incertezze che sono collegate allo scenario di guerra che coinvolge Russia e Ucraina. La consueta trimestrale di Confindustria Alto Milanese disegna per la prima parte dell’anno in corso un quadro ancora figlio dell’ottimismo che aveva contraddistinto la fine del 2021: il fatturato è in aumento per il 65% delle aziende del campione, così come i prezzi di vendita dei prodotti. In salita anche il livello di scorte per i settori chimico e meccanico, mentre è risultato in flessione per le imprese della moda, anche per motivi di stagionalità. Positivo anche il portafoglio ordini, anche se in misura minore rispetto al già citato ultimo trimestre del 2021 trimestre, sia per le commesse interne sia per gli ordinativi esteri. La situazione geopolitica complessiva non poteva non pesare e ha amplificato i rincari di energia e di altre commodity, che solo in parte le imprese sono riuscite a trasferire sui listini di vendita, sacrificando così i margini. Sostanzialmente uguali i livelli occupazionali.

"Il clima di fiducia delle imprese è tuttora buono - viene spiegato nella relazione trimestrale -, benché sia peggiorato rispetto al quarto trimestre 2021. Il rinnovo degli incentivi e l’accesso al credito - ancora facilitato - hanno spinto le aziende a pianificare nuovi investimenti per i prossimi sei mesi (il 60% del campione ha in programma spese in conto capitale). Le previsioni di un aumento di fatturato si sono indebolite. Con riferimento al semestre a venire, il 47% del campione (era il 55% nel trimestre scorso) si attende un incremento, il 44% una stabilità, il 9% un’ulteriore contrazione". Il settore meccanico, come anticipato, fa segnare una leggera flessione nella produzione e nel fatturato complessivo anche se il portafoglio ordini conferma una tendenza positiva per le commesse interne e dall’estero. Per il 53% delle imprese, le prospettive di fatturato a sei mesi sono dunque ancora in crescita. In modesto incremento i livelli occupazionali. Sono invece in debole crescita i settori tessile-abbigliamento e calzaturiero: continua la salita dei costi delle materie prime impiegate nel processo produttivo, che è stata trasferita in minima parte sui listini prezzi con tensioni sulla marginalità. Sul breve termine l’atteggiamento è dunque di cautela. Stabile, infine, la produzione nei settori lavorazione materie plastiche e chimico. Il fatturato è in aumento per il 70% del campione, così come salgono il flusso di nuovi ordinativi sia italiani sia esteri, e le scorte di prodotti finiti. Anche in questo caso, le imprese del comparto segnalano un’ascesa consistente dei costi delle materie prime, solo in parte caricate sui listini di vendita. Sono però positive le aspettative di fatturato per i prossimi sei mesi (38% delle aziende) e la propensione a investire (75% del campione).