
di Paolo Girotti
Denaro a fondo perduto per investimenti reali e certificati, denaro da non restituire che ha il sapore di una vera e propria boccata d’ossigeno per le attività commerciali, le piccole imprese della zona che devono oggi affrontare una faticosa ma necessaria ripresa dopo un periodo di sofferenze nel quale solo ora si intravede uno spiraglio, un via d’uscita. Eppure, a fronte di una quota totale di finanziamenti che arrivava a 100mila euro, la vera sorpresa è prendere atto di un numero di richieste che, per mancata informazione o chissà quale altro motivo, non sono neppure riuscite a coprire il plafond disponibile e che hanno lasciato un’ampia quota inutilizzata. Altro che corsa ai fondi disponibili, dunque, perché in questa occasione sono stati in numero ben maggiore gli operatori che hanno deciso di lasciar perdere. È quanto successo per quanto riguarda i fondi messi a disposizione dal bando regionale "Distretti del Commercio per la ricostruzione territoriale urbana – Duc", distribuiti in virtù di una graduatoria che è stata certificata solo pochi giorni fa (gli investimenti dovevano essere comunque dimostrati ed erano soggetti a rendicontazione) dopo che le domande erano state accolte entro la fine del 2020.
Ebbene, le erogazioni comprese tra 500 e circa 6.000 euro per ogni singolo intervento (il finanziamento copriva fino al 50% della spesa sostenuta) sono state alla fine destinate a una platea di soli 24 richiedenti in tutta la città: quelli che, evidentemente, sono stati più pronti a prendere al volo l’occasione o forse sono risultati solo più attenti alle informazioni che erano state diffuse dal Comune e dalle associazioni di categoria. "Purtroppo vedere che l’intera quota non è stata assegnata dimostra che l’opportunità si è poi tramutata in un’occasione persa per molti operatori – spiega Paolo Ferrè, a capo della Confcommercio locale –. In un momento come questo, nel quale molte realtà sono state costrette a investire comunque denaro per ripartire e adeguare la propria attività alle esigenze post pandemia, questi fondi costituivano un aiuto sicuro".