Area ex Pensotti: il progetto di recupero bocciato dal Comune torna in Consiglio

Ad accendere il dibattito l’interrogazione di Franco Brumana del movimento dei Cittadini

L’area da riqualificare di via Firenze a Legnano

L’area da riqualificare di via Firenze a Legnano

Legnano (Milano) - ​Anni d i discussioni, polemiche, demolizioni e idee mai realizzate, ed ecco che il recupero dell’area ex Andrea Pensotti, racchiusa tra via Firenze e viale Sabotino, si appresta a fare nuovamente capolino in aula consigliare dopo la bocciatura dell’ultimo progetto presentato dagli attuali proprietari.

Proprio così, perché il colpo di spugna che avrebbe cancellato i sei palazzi ancora mancanti (quello denominato "Yellow", invece, è già stato realizzato) previsti nel progetto firmato dallo Studio Antonio Citterio Patricia Viel and Partners nel 2010, non è infine arrivato. Il "no" dell’amministrazione comunale ha riacceso l’attenzione e ora l’opposizione, in particolare Franco Brumana del movimento dei Cittadini, vuole sapere perché sia stata sprecata un’occasione propizia per tagliare le gambe a un progetto che, con tutta probabilità, partito con l’ambizione di usare la verticalità per consumare meno territorio avrebbe trovato migliore sorte in un contesto urbano diverso. "La Giunta Radice ha bocciato la riduzione proposta dal proprietario preferendole una valanga di cemento, prevista dal progetto approvato con la convenzione" è la sommaria ricostruzione del consigliere, mentre per l’amministrazione comunale ha pesato il fatto di non trovare più le utilità pubbliche, i parcheggi e la viabilità di servizio previste nel primo progetto. Un progetto che, certo, aveva volumetrie più corpose ma che va oggi confrontato con una nuova versione che "a terra", in un "Central Park" che non esiste più, colloca in pianta una trentina tra villette, edifici a due piani ed edifici commerciali.

Se ne discuterà in consiglio comunale, perché l’interrogazione presentata da Brumana mira ad approfondire le motivazioni che hanno portato l’amministrazione a bocciare il progetto presentato dai nuovi proprietari (l’area era stata acquisita all’asta per una cifra pari a mezzo milione di euro). Quasi impossibile pensare oggi che il mercato possa dare spazio al progetto, al momento ancora in essere, del vecchio Central Park, che era nato già fuori tempo massimo per essere considerato un operazione conveniente.