Legnano, l'ex Accorsi, il futuro resta un rebus: 38 case a caccia di inquilini

La struttura è riqualificata. Da definire la destinazione delle abitazioni: il Comune cerca partner

L’edificio all’interno del quale è stata ospitata in passato la casa di riposo Accorsi

L’edificio all’interno del quale è stata ospitata in passato la casa di riposo Accorsi

Legnano (Milano), 30 gennaio 2023 -  Cosa fare dei 38 appartamenti fatti e finiti all’interno dell’edificio che ospitò in passato la casa di riposo Accorsi e che ora hanno una destinazione di "hub territoriale", dedicato anche all’housing, mai definita nel dettaglio? La strada scelta dal Comune è la manifestazione d’interesse. Prosegue la storia infinita della ex casa di riposo Accorsi nel rione Canazza, recuperata dal punto di vista strutturale diversi anni fa ma ancora in attesa di una destinazione e, soprattutto, di una gestione: dopo una prima manifestazione d’interesse, che aveva riguardato i soli servizi da integrare e con il fine di partecipare a un bando della Fondazione Cariplo (si attende l’esito), per il futuro dei 38 appartamenti presenti nella struttura erano proseguiti, invece, i contatti con diversi soggetti. Da qui è emersa la necessità di capire meglio che tipo di esigenza abitativa esprimesse il territorio. Fatta la struttura, infatti, bisogna individuare anche i potenziali inquilini che andranno ad abitare gli appartamenti. Lavoratori temporanei? Studenti? Popolazione anziana autosufficiente, oppure un mix? L’Amministrazione ha deciso di aprire una nuova manifestazione di interesse per trovare un soggetto che possa fare un minimo di indagine, senza costi per il Comune, aiutando nella scelta.

A inizio 2022 l’Amministrazione aveva fatto un primo tentativo di trovare un partner con cui "co-progettare" il futuro da hub territoriale della ex Accorsi: il bando era finito nel nulla perché gli operatori si erano spaventati di fronte alle incognite legate alla sostenibilità economica. I lavori per il recupero della struttura si erano invece conclusi nel 2020 e il collaudo definitivo era stato portato a termine nei primi mesi dell’anno successivo. Le opere prevedevano un impegno economico iniziale di 4,8 milioni, 4 a carico di Città metropolitana e la cifra restante a carico del Comune: strada facendo si sono poi aggiunti circa 200mila euro di varianti per portare a termine i lavori.