Legnano (Milano), 9 dicembre 2024 – Debutta in Italia all'Ospedale di Legnano, presidio capofila dell'Asst Ovest Milanese, "un nuovo modello avanzato di microinfusore per il trattamento del diabete di tipo 1". Il dispositivo, applicato questa mattina nell'ambulatorio di Diabetologia a una giovane paziente, è "la prima patch pump monolitica con inserzione automatizzata senza necessità di catetere, in grado di erogare in continuo l'insulina comunicando con un sensore per la rilevazione glicemica". Ad annunciarlo è Antonino Mazzone, a capo del Dipartimento di Area medica dell'azienda socio sanitaria territoriale alle porte di Milano. "Oltre a consentire di regolare in modo automatico l'erogazione dell'insulina", il nuovo microinfusore “a cerotto” "si presenta piccolo e discreto – sottolinea Mazzone – permettendo di vivere al meglio la quotidianità, migliorando il benessere psico-fisico e la qualità di vita delle persone con diabete".
Una “epidemia” in continua crescita
Ma quante persone, in Italia e nel mondo, sono affette da diabete? Secondo gli ultimi dati disponibili del Ministero della Salute, esposti a ottobre in una relazione al Parlamento, la prevalenza del diabete è in continua crescita in tutto il mondo soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito. Ad oggi nel mondo si stimano oltre 530 milioni di adulti con diabete, numero destinato ad aumentare a 640 milioni nel 2030.
In Europa la malattia interessa circa 60 milioni di adulti. Cresce soprattutto il diabete tipo 2, rappresentando circa il 90% dei casi, che risulta fortemente legato all’eccesso ponderale, associato frequentemente a stili vita non salutari. Gli italiani affetti da diabete tipo 2 sono quasi 4 milioni di persone, circa il 6% della popolazione, e si stima che possano aggiungersi a questo numero circa 1,5 milione di persone affette da malattia non ancora diagnosticata. Gli italiani affetti da diabete di tipo 1 sono circa 300mila persone, lo 0,5% della popolazione.
I rischi per la salute
Le persone affette da diabete presentano un rischio elevato di complicanze macrovascolari, ovvero di malattie cerebro e cardio-vascolari, rispetto alla popolazione non diabetica e, in generale, hanno un’aspettativa di vita ridotta, qualunque sia l’età di esordio della malattia, rispetto alla popolazione non affetta. L'esercizio fisico regolare è un alleato fondamentale nella prevenzione del diabete di tipo 2. Riduce il rischio di sviluppare la malattia, migliorando la sensibilità all'insulina e aiutando a mantenere un peso corporeo nella norma. Adottare una corretta alimentazio
n e, praticare attività fisica, mantenere un peso ottimale, evitare fumo e alcol contribuiscono non solo a prevenire l’insorgenza del diabete mellito di tipo 2, ma a gestire entrambi i tipi di diabete e a prevenirne le complicanze, con risultati più duraturi e vantaggiosi rispetto alla sola terapia farmacologica.Suggerimenti per l’attività fisica
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) raccomanda ai diabetici di tipo 2 la pratica settimanale di attività fisica aerobica per almeno 150-300 minuti a intensità moderata, oppure per almeno 75-150 minuti a intensità vigorosa o combinazioni equivalenti delle due, nonché almeno 2 o più sessioni di esercizi di forza per la maggior parte dei gruppi muscolari svolte in giorni non consecutivi, sottolineando che l’attività fisica riduce la mortalità da malattie cardiovascolari e la progressione della malattia. Ci sono poi una serie di consigli e accorgimenti, utili per tutti da seguire, ma che diventano ancora più stringenti per chi è affetto da diabete e intende praticare attività fisica: dal fare attenzione all’aumentato rischio dei colpi di calore e mantenersi idratati, al controllare regolarmente il livello di zucchero nel sangue prima, durante (se l’allenamento è molto lungo) e dopo l'esercizio fisico. Infine, usare scarpe idonee, così da evitare potenziali traumi ai piedi, ricordando di porre attenzione alla possibile comparsa di vesciche, sia prima che dopo aver svolto l’attività.