Dal malaffare all’aiuto Il bene confiscato rinasce per sostenere chi non trova lavoro

Busto Arsizio, nell’ex pizzeria si potranno imparare nuovi mestieri

Dal malaffare all’aiuto  Il bene confiscato   rinasce per sostenere  chi non trova lavoro

Dal malaffare all’aiuto Il bene confiscato rinasce per sostenere chi non trova lavoro

di Rosella Formenti

Primo giorno di primavera, ieri, 21 marzo, e Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie: a Busto Arsizio la data è stata celebrata con un evento particolarmente significativo, l’inaugurazione dell’immobile di via Quintino Sella, in passato confiscato alla criminalità organizzata, quindi assegnato al Comune dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla mafia.

Si tratta di un negozio (ex pizzeria) e di due locali al piano primo, ristrutturati dall’amministrazione con un intervento, affidato ad Agesp Attività Strumentali, del costo di 138.000, euro di cui 66.274 euro finanziati dalla Regione. Presenti al taglio del nastro il sindaco Emanuele Antonelli, l’assessore all’Inclusione Paola Reguzzoni, il prevosto don Severino Pagani, i volontari dell’Associazione San Vincenzo, in rappresentanza della Regione Gabriella Volpi della Direzione generale Presidenza – Programmazione e Valerio Ricci, funzionario dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. "Un bene sequestrato alla malavita rinasce – ha detto il sindaco - È importante sottolineare che questo spazio, prima dedicato al malaffare, ospiterà attività sociali per favorire l’inserimento lavorativo delle persone in difficoltà. Se riusciamo a insegnare loro un mestiere ne trarranno beneficio il comune e l’intera società. Siamo felici di assistere alla rinascita di questo immobile, per la città è molto importante, e grazie agli angeli che se ne occuperanno". L’obiettivo del progetto che sarà realizzato in questi spazi "è di offrire opportunità di lavoro – ha aggiunto l’assessore all’Inclusione Reguzzoni - Il lavoro crea dignità".

Le due unità abitative al primo piano (destinate a chi è in stato di bisogno) gestite dal comune sono già state consegnate a un cittadino e a una famiglia in situazione di emergenza, mentre l’ex negozio al piano terra, è stato invece assegnato alla San Vincenzo. Importante il progetto sostenuto dall’associazione: nello spazio denominato "L’Officina del sapere", saranno attivati corsi di formazione per giovani e adulti in collaborazione con imprese del territorio, percorsi fondamentali per il reinserimento sociale.