Cuggiono (Milano), 22 settembre 2024 – Il sindaco Giovanni Cucchetti ha scritto al governatore della Regione Attilio Fontana chiedendo che la Lombardia promuova l’esame giuridico di un articolo della legge 95 del 2024 (il cosiddetto Decreto Coesione), impugnandone l’incostituzionalità. Da indagare è l’articolo 4 comma 7 bis del Decreto, che permette agli operatori di costruire praticamente ovunque impianti per telefonia in deroga ai regolamenti comunali previsti nella legge del 2001. E a Cuggiono un pericolo del genere è di scottante attualità. Iliad ha infatti deciso di installare una stazione radio-base con un’antenna di oltre 30 metri in via Vittorio Emanuele, in pieno centro. “Pur essendo la telefonia mobile un utile e necessario servizio per ognuno, un’antenna alta come un palazzo di dieci piani in pieno centro abitato non pare una soluzione adeguat – sostiene Cucchetti – Avrebbe un grave impatto su paese e abitanti, considerando sia lo sviluppo urbano sia le emissioni elettromagnetiche. Purtroppo - aggiunge – il 4 luglio il Parlamento ha approvato una norma che permette agli operatori di installare praticamente ovunque impianti per telefonia, in deroga ai regolamenti comunali previsti nella legge del 2001 per cui anche a Cuggiono gli impianti sono stati realizzati in luoghi appropriati, esterni all’abitato. La nuova legge toglie competenze ai Comuni in materia di pianificazione e di controllo del territorio per le emissioni elettromagnetiche, prerogative che la Costituzione assegna agli enti locali e che questa legge vanifica. All’operatore basta accordarsi con il proprietario di un terreno privato”.
Mobilitato anche l’Ecoistituto Valle Ticino
In paese, quando si è saputa la notizia, è iniziata una mobilitazione popolare. Subito il gruppo Ecoistituto Valle Ticino ha promosso una raccolta firme. In occasione del Consiglio comunale di giovedì il gruppo di Cuggiono Democratica presenterà una mozione per chiedere al Governo Meloni e ai parlamentari di regolare diversamente questa materia, permettendo di realizzare le infrastrutture di telecomunicazione senza togliere voce in capitolo a Comuni e cittadini.
“Già con la normativa precedente da anni gli operatori chiedono riduzioni del canone per impianti e antenne collocate su terreni comunali, minacciando di spostarle su terreni privati vicini. Le nostre Amministrazioni si sono sempre opposte a tali ricatti ma ora il Comune, in forza delle nuove disposizioni normative emanate dal Governo, ha perso ogni controllo sulla situazione”, osserva Cucchetti.