Corso Magenta sottosopra, fra disagi e lamentele

L’accesso ai negozi è complicato. Pedoni costretti a degli slalom. per valicare il cantiere

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È passato ormai quasi un mese dall’inizio dei lavori in corso Magenta per la posa della nuova pavimentazione e per la realizzazione della nuova rete di raccolta delle acque meteoriche. Le operazioni sembrano procedere spedite, perciò i leggeri malumori espressi da qualche commerciante per il disagio dovuto al ridotto passaggio di pedoni e il mancato passaggio di auto dovrebbero cessare entro l’inizio della primavera.

Del resto, l’amministrazione aveva scelto di avviare i lavori proprio nel periodo di zona arancione per far sì che corso Magenta possa tornare percorribile entro aprile quando – è un po’ la speranza di tutti – con il bel tempo più persone potranno uscire e passeggiare in centro, emergenza sanitaria permettendo. "Il passaggio ai negozi è garantito – nota un commerciante – ma molti pedoni ne approfittano e passano in mezzo al cantiere, a loro rischio e pericolo".

Effettivamente, sono molti i passanti che camminano tranquillamente al centro della strada nelle ore di fermo cantiere, incuranti della segnaletica. Pochi giorni fa sono iniziati anche i lavori di pavimentazione in via XXV Aprile: entrambi i cantieri, che prevedono anche la posa di alberi (bagolari e peri) sono costati 250mila euro tratti dall’amministrazione dall’avanzo di bilancio. Si tratta di lavori d’abbellimento pensati soprattutto per incentivare il commercio e il passaggio di pedoni, e proprio per questo motivo non hanno mancato di creare qualche polemica tra negozianti e residenti.

A protestare sono i membri del "Comitato alluvionati di via Ratti, corso Magenta, piazza Carroccio, via Berchet e via Gilardelli", in rappresentanza di tutti gli esercizi commerciali e le abitazioni che vengono colpite duramente in caso di acquazzoni e temporali molto forti. "Il Comune stesso ha detto che questo intervento è soprattutto un abbellimento - fa notare il comitato - quindi si interverrà sulla raccolta delle acque meteoriche e non sul sistema fognario. I problemi resteranno gli stessi, forse si sarebbe potuta fare più pressione su Cap Holding per sistemare la fogna, visto che già si stava sollevando il manto stradale".

Camilla Garavaglia