
I pendolari della Milano-Mortara
Abbiategrasso (Milano), 7 marzo 2020 - In tanti stanno scegliendo la propria auto per andare a Milano; altri hanno sperimentato la possibilità di lavorare da casa. Ma anche così non si placano i disagi dei pendolari legati ai treni sovraffollati. Lo ha raccontato la MiMoAl, che non smette di monitorare la situazione sulla Milano-Mortara anche in questi giorni nei quali si è registrato un calo dei viaggiatori tra Lomellina e Milano. Il taglio straordinario dei treni deciso un paio di settimane fa – ufficialmente per sanificare le carrozze -, infatti, ha riguardato anche una corsa del mattino prevista proprio nella fascia più utilizzata dai pendolari: si tratta del treno che era solito partire alle 7.25 da Alessandria per raggiungere la stazione di Milano Porta Genova.
"Diverse centinaia di persone che salivano su quel convoglio e che hanno scelto di utilizzare comunque il treno per andare al lavoro si sono riversate sulle corse più vicine a quella cancellata - ha spiegato il presidente dell’associazione, Franco Aggio -. Il risultato è che da Abbiategrasso in poi si osserva ancora il fenomeno delle persone costrette a viaggiare in piedi, una attaccata all’altra. Basti pensare che alcuni di quei treni hanno meno di cinquecento posti a sedere (siamo sui 480,ndr) ma mediamente vengono utilizzati da sei o settecento viaggiatori. In sostanza si sfora il numero dei posti e si determina il sovraffollamento delle carrozze nonostante il calo dei pendolari sia evidente".
Aggio ha sottolineato l’impegno di queste settimane della MiMoAl anche nei confronti delle istituzioni: "Abbiamo sensibilizzato molto su questi temi scrivendo sia al prefetto di Milano sia a Regione Lombardia. La sanificazione dei vagoni non può essere un pretesto, la scarsità dei pendolari nemmeno perché è proprio quello lo scopo dell’ordinanza regionale e del decreto del Governo. Abbiamo quindi chiesto di verificare con urgenza se la decisione di cancellare alcune corse sia compatibile con le direttive emanate".
I provvedimenti legati all’emergenza coronavirus hanno portato al taglio del 13% delle corse giornaliere sulla Milano-Mortara, che equivalgono a sei treni. "Non si capisce perché solo la metà delle linee lombarde siano state interessate da questi provvedimenti – ha continuato Aggio -, e faccio notare che tra le più massacrate c’è proprio la linea S9 che inizia ad Albairate; oltre alla nostra Milano-Mortara. Sulle linee che hanno subìto dei tagli le percentuali delle soppressioni oscillano tra il 3 e il 40%. Non è chiaro il criterio".
Allo stesso tempo Aggio ha voluto puntualizzare che l’associazione si rende perfettamente conto dell’emergenza: "Un taglio di sei corse al giorno sulla Milano-Mortara potrebbe anche essere accettabile ma, nonostante la contrazione dei viaggiatori, su altre linee non è stato soppresso neppure un treno". Il problema del sovraffollamento sulla Milano-Mortara, d’altronde, non è una novità. Sono circa ventimila i pendolari che utilizzano la linea ferroviaria ogni giorno e nel momento in cui i convogli raggiungono la stazione di Abbiategrasso sono, in media, già saturi di viaggiatori. Se si considera che diverse migliaia di cittadini abbiatensi prendono il treno nella fascia pendolare del mattino il quadro diventa subito chiaro. L’anno scorso Trenord ha provveduto a inserire alcuni convogli con maggiore capienza e di età inferiore alla media (altissima) del parco treni ma i disagi sono continuati anche perché spesso legati all’età del materiale rotabile e delle strutture.