Coronavirus: al Golgi di Bià muore un'infermiera, 90 positivi

L’operatrice sociosanitaria Caterina Gabriele si è spenta dopo un mese di malattia

Caterina Gabriele

Caterina Gabriele

Abbiategrasso (MIlano), 21 aprile 2020 -  Da anni lavorava come operatrice sociosanitaria al Golgi. Caterina Gabriele, 50 anni, è morta l’altro giorno dopo un mese di malattia. Era stata ricoverata in ospedale all’inizio del mese di marzo, in piena emergenza coronavirus. Nell’ultimo periodo si tratta della terza vittima tra i dipendenti nell’azienda - se consideriamo anche le strutture di Milano e Vimodrone - e la prima ad Abbiategrasso, dove sono stati rilevati 90 casi di positività al coronavirus, con 13 ricoveri in ospedale.

In questi giorni, esattamente come sta succedendo altrove, le rsa cittadine sono state al centro della bufera, diventando argomento di discussione e terreno di scontro; compresa la Golgi-Redaelli. Per capire la reale situazione nella casa di riposo, però, è necessario guardare alcuni numeri: nel periodo compreso tra il 24 marzo e il 17 aprile sono stati 35 i decessi tra gli ospiti della struttura abbiatense. Le vittime per le quali è stata accertata la positività al Sars-cov2 sono 17, mentre 9 sono i casi sospetti e altri 9 quelli negativi. Per quanto riguarda il tema dei tamponi, invece, fino a cinque giorni fa erano stati effettuati su 163 ospiti, pari al 74% degli anziani alloggiati nel complesso. Di questi, 90 sono risultati positivi e hanno quindi contratto il virus. Se invece guardiamo ai dipendenti, si scopre che dall’inizio dell’emergenza ben 114 di loro hanno richiesto la malattia; 16 sono poi risultati positivi al tampone, mentre altri 38 rientrano tra i “sospetti” e dunque presentano sintomi riconducibili al covid-19.

Rimane invece difficile da definire la situazione dei dipendenti che lavorano al Golgi ma fanno riferimento a cooperative esterne. In quest’ultimo caso, infatti, mancano dati attendibili. Quelli riportati sono numeri resi noti dall’Unione sindacale di base e fondati su bollettini aziendali interni, cioè documenti ufficiali. "Il vero problema riguarda il numero dei tamponi effettuati" ha spiegato Pietro Cusimano, dell’Usb, descrivendo una "situazione gravissima". "Purtroppo le notizie che ci arrivano dalla struttura di Abbiategrasso sono simili a quelle giunte da tante altre rsa. Allo stesso tempo, però, voglio ricordare che le aziende di servizi alla persona come la Golgi-Redaelli sono tra le più controllate". Mentre i numeri fotografano un quadro preoccupante, continuano a rincorrersi le testimonianze dei parenti degli ospiti. Nei giorni scorsi abbiamo raccontato su queste pagine l’angoscia dei famigliari degli anziani costretti a portare a casa e lavare in autonomia i panni sporci dei malati di covid-19.A