CRISTIANA MARIANI
Cronaca

Coronavirus, Legnano non ha paura: come si trasmette e come evitarlo

La psicosi non ha ancora investito la città, gli affari nei negozi di cittadini nati in Cina rimangono stabili

Giulia Xue, titolare insieme al fratello del ristorante pizzeria Corner Pizza & Coffe

Legnano (Milano), 2 febbraio 2020 - «Ho sentito che ci sono stati dei casi a Milano, ma a Legnano per fortuna nessuno", "Quelle persone hanno un rapporto malato con gli animali, il contagio arriva sicuramente da lì". La paura, si sa, molto spesso arriva dall’ignoranza e dalla cattiva informazione. E il caso dei coronavirus - al plurale, visto che i coronavirus sono una famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate. Quello di cui si parla attualmente è associato a un focolaio di

Gianni Zhao
Gianni Zhao
casi di polmonite registrati nella città di Wuhan nella Cina centrale - sta confermando proprio questa tendenza. A Legnano la psicosi non si è ancora diffusa, come testimoniano alcuni commercianti di origine cinese. "Abbiamo almeno venti clienti al giorno, ormai ci conoscono da anni e tutti si fidano di noi - spiega Gianni Zhao della sartoria che fa anche riparazioni in corso Magenta -. Nessuno dei nostri clienti è preoccupato a causa del virus. Io e tutte le persone che lavorano qui non torniamo in Cina da almeno due anni, impossibile quindi anche solo essere esposti al pericolo".

Nel centro di Legnano le attività commerciali i cui titolari sono nati in Cina sono diverse. Nessuna di queste ha subìto un calo negli affari a causa della psicosi da coronavirus. "Per ora nessuno ci ha neppure chiesto informazioni sul virus - raccontano Ming Zhang e Vicky Zho del negozio di casalinghi di corso Magenta -. A Legnano non sembrano esserci particolari preoccupazioni fra la gente. Paura? Noi non ne abbiamo, non andiamo in Cina da almeno tre anni". "Le persone a volte fanno di tutta l’erba un fascio, basta che vedano qualcuno con i tratti somatici orientali e pensano subito che venga dalla Cina e per di più dalla zona in cui si sono verificati più casi di coronavirus" sottolinea Giulia Xue, titolare con il fratello del ristorante e caffetteria “Corner Pizza & Coffee” di corso Magenta e ormai cittadina italiana da anni. "Qualche cittadino entra da noi, fa qualche battuta sul virus e poi mi guarda per capire se sono malata - afferma ridendo -. Non sanno che non basta avere gli occhi a mandorla per essere contagiati. Io e la mia famiglia non torniamo in Cina da molti anni. I nostri clienti comunque non si lasciano condizionare dalle voci o da allarmismi infondati. All’inizio qualcuno ci chiedeva persino se per le nostre pizze facevamo arrivare la mozzarella dalla Cina. Noi ci abbiamo sempre riso su, ma i pregiudizi non mancano". Eppure “Corner Pizza & Coffee” è uno dei pochi ristoranti pizzeria in provincia di Milano certificati ufficialmente dall’Associazione italiana celiachia e quindi accessibili anche a chi è allergico al glutine. Il che è garanzia di attenzione e qualità.

Ilaria Muratore
Ilaria Muratore

COME AVVIENE IL CONTAGIO

Il contagio può avvenire attraverso la saliva tossendo o starnutendo, tramite contatti diretti con persone malate e che presentino già i sintomi ovvero toccando o stringendo la mano e poi portandola alle mucose e toccando un oggetto o una superficie contaminati dal virus e portandosi le mani non ancora lavate su bocca, naso oppure occhi. Il tasso di mortalità è del 2%, come ogni normale influenza. Se lo si contrae, si possono assumere i farmaci per l’influenza.

COME EVITARE IL CONTAGIO

Per evitare il contagio basta lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o soluzioni alcoliche ed evitare di toccare gli occhi, il naso o la bocca con mani non lavate, lavare superfici potenzialmente infette ed evitare carne cruda.