Pannelli e targa commemorativa, l’impegno degli studenti per il 25 aprile

"Viaggio nella Memoria della Cerro nascosta.." , una delle iniziative in vista del 25 aprile

Partigiani della Brigata Garibaldi

Partigiani della Brigata Garibaldi

Cerro Maggiore, 24 aprile 2024 – ”Viaggio nella Memoria della Cerro nascosta..". Questa è una delle due iniziative in vista del 25 aprile che è legata al progetto realizzato dalle classi 3ª della secondaria di I grado di Cerro Maggiore.

Il progetto ha riguardato lo studio e l’approfondimento di alcuni accadimenti avvenuti a Cerro durante la seconda guerra mondiale. A coronamento del progetto, sono stati realizzati tre pannelli esplicativi e una targa commemorativa posizionati in quattro luoghi del territorio cerrese in cui sono avvenuti i fatti. Alcuni di questi pannelli sono stati posizionati dove vi sono i cippi in memoria dei caduti per la Liberazione.

I ragazzi, un centinaio più una quindicina di insegnanti, si troveranno oggi alle 10 al piazzale del cimitero del paese per l’inaugurazione del pannello principale del progetto. Poi dritti verso la chiesa dei frati Cappuccini ove è stata posizionata una targa commemorativa. Altro giro verso il cippo di via Marelli dove è stato posizionato un secondo pannello, quindi il proseguo verso il cippo di via San Clemente dove è stato posizionato un terzo e ultimo pannello.

Singolare quanto avvenne in paese nel convento dei Frati Cappuccini di Cerro Maggiore. Nel novembre 1943 si misero le basi per la formazione del gruppo Partigiano Cattolico con Don Mario che faceva parte della Brigata Carroccio, che per mascherare le finalità di quei raduni a qualche curioso si faceva credere che essi servivano semplicemente per ritiri o per esercizi spirituali. La casa di don Mario Ghiringhelli e l’oratorio erano un luogo sicuro per i perseguitati da nascondere in attesa di espatrio. A Cerro vi era anche un gruppo di partigiani di orientamento comunista, con i fazzoletti rossi, che facevano parte con Legnano della 101ª Brigata Garibaldi. Questi si riunivano in pieno giorno sulla piazza della chiesa oppure in via Cappuccini dove avevano la loro sede oppure anch’essi da don Mario Ghiringhelli.

Di fatto la Resistenza a Cerro è nata nella chiesa dei Cappuccini. Ma il convento racchiuse per anni un baule che fu nascosto in un armadio. Nel baule, avvolto in due sacchi gommati si trovava il corpo di Benito Mussolini. Il forziere con i resti del Duce rimase nascosto dal 25 agosto 1946 al 28 agosto 1957. Per undici anni la collocazione delle ossa di Benito Mussolini rimase avvolta nel mistero. E il caso finì anche in Parlamento. Nel 1957 il ministero dell’Interno ordinò ai frati di riconsegnare la salma ai parenti e così l’armadio fu svuotato di quella cassa.