Cerro Maggiore (Milano), 17 settembre 2024 – Il braccialetto elettronico studiato per fermare chi non rispetta un provvedimento di allontanamento ha funzionato, ma questa volta si è trattato di un falso allarme e il protagonista della vicenda, prima arrestato dai carabinieri, è stato infine rilasciato una volta chiarita la situazione. L’episodio ha avuto come teatro un punto vendita di una catena specializzata in prodotti per il bricolage e l’edilizia a Cerro Maggiore, dove sabato scorso si era recato il 43enne residente a Gallarate, cittadino di nazionalità albanese, già colpito da un provvedimento di allontanamento dalla ex compagna e dai luoghi da lei frequentati dopo alcuni episodi violenti denunciati dalla donna. Una volta entrato nel punto vendita, dunque, è scattato l’allarme che ha attivato la centrale di Gallarate: il sistema prevede che la donna abbia con sé un sistema gps e, quando il braccialetto dell’uomo entra nel raggio di 500 metri (in questo caso), la centrale di riferimento, in questo caso quella di Gallarate, riceve l’alert. Sul posto si sono subito recati i Carabinieri che hanno fermato l’uomo per aver violato il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima: a far scattare l’allarme il fatto che la donna, anche lei residente a Gallarate, sia stata assunta poco tempo fa proprio dal punto vendita in questione.
La difesa
L’uomo si è dunque difeso asserendo di non essere a conoscenza del fatto di questo fatto e le successive verifiche portate avanti dai Carabinieri hanno confermato le sue parole: i due, tra le altre cose, non si sono neppure incrociati all’interno del punto vendita e anche la donna ha creduto alla buona fede dell’uomo. Dopo l’arresto, dunque, l’uomo è stato giudicato per direttissima e il giudice ha disposto la sua liberazione: rimane come ovvio confermato il divieto di avvicinamento.