PAOLO GIROTTI
Cronaca

Legnano, si chiude la causa contro gli ex amministratori Amga. Transazione da 2,2 milioni

Il cda dell'azienda controllata dai Comuni del legnanese ha dato il via libera all'accordo: si partiva da una richiesta di 23 milioni di euro

La sede di Amga

Legnano (Milano) - Procedere con l’accordo di transazione che chiuderà a quota 2,2 milioni di euro la causa civile nei confronti degli ex amministratori di Amga: è questo l’esito dell’assemblea dei soci della spa di via per Busto Arsizio, che ha dato mandato ai suoi legali affinché agiscano in questa direzione mettendo fine a una causa che si trascina ormai da sei anni.

“Accettare la proposta transattiva è una scelta che i soci, in maniera pressoché unanime, hanno assunto per il bene dell’azienda stessa – ha spiegato Lorenzo Radice, sindaco del Comune di Legnano - Adesso è arrivato il momento di mettere la parola fine su una vicenda che si trascina da anni e che, se prolungassimo ancora, rischierebbe di non portarci a nulla. Tengo a sottolineare che ci troviamo in questa situazione perché, in passato, Amga è stata utilizzata dalla politica. Questo tempo è finito: Amga non è un giocattolo, ma un’azienda pubblica che deve rendere servizi di primaria importanza alla collettività. Questa è la sua unica mission e da questo punto fermo ripartiamo chiudendo una volta per tutte un capitolo poco onorevole della sua storia”.

A giustificare la decisione del cda, sulla quale ha certamente pesato il parere di Legnano (azionista di maggioranza di Amga), ci sono numerose motivazioni: la richiesta di pareri avviata già durante la gestione commissariale ha infatti dimostrato il vantaggio e il beneficio economico che Amga avrebbe nell’accettare la proposta di transazione, dopo che questi stessi pareri hanno messo in evidenza “l’aleatorietà dell’esito della causa, i tempi lunghi (non solo del giudizio pendente ma anche degli altri gradi di giudizio) e gli alti costi della sua prosecuzione, la scarsa possibilità in caso di eventuale condanna al risarcimento dei convenuti di ottenere, in rapporto al loro patrimonio, il relativo pagamento e il rischio delle assicurazioni di non attivare la copertura per le eccezioni mosse in giudizio”.

Anche il giudice aveva invitato le parti, nel 2019, a valutare una proposta transattiva, allora inferiore all’attuale, la cui entità era stata allora giudicata insufficiente. “Nell’importo transato si considera anche la somma di 487.138 euro - spiegano ancora i portavoce di palazzo Malinverni - di condanna dell’ex direttore di Amga Paolo Pagani ottenuta con sentenza in appello in altra causa, per fatti parzialmente coincidenti con quelli del giudizio transato, ottenendo la disponibilità dell’interessato alla rinuncia di proporre ricorso in cassazione. Anche in quella causa la pretesa risarcitoria era ben più alta (nell’ordine dei milioni di euro) evidenziando anche per la causa in corso un rischio, quello della sproporzione fra entità del risarcimento richiesto ed entità riconosciuta in sede di giudizio, che non sembra prudente affrontare”.