Cassinetta, l’azienda Trime guadagna sempre di più ma agli operai nessun premio, né aumento: sciopero di 8 ore

L’agitazione indetta da Rsu, Fiom Cgil e Fim Cisl che rivendicano: "Niente premio di risultato collettivo, un diritto previsto dal Contratto nazionale"

Cassinetta di Lugagnano: sciopero dei lavoratori della ditta Trime e presidio ai cancelli per protestare contro il mancato riconoscimento del premio di produzione nonostante i fatturati significativi

Cassinetta di Lugagnano: sciopero dei lavoratori della ditta Trime e presidio ai cancelli per protestare contro il mancato riconoscimento del premio di produzione nonostante i fatturati significativi

Fatturato e utili sempre più alti per la ditta Trime Srl di strada per Robecco a Cassinetta di Lugagnano. Ma nessun riconoscimento per i lavoratori. E così ieri è stato proclamato uno sciopero con presidio fuori dall’azienda per otto ore. Il trend positivo degli ultimi anni è stato confermato dopo l’entrata di Invest 21 del gruppo Benetton.

Lo sciopero di ieri è stato indetto dalle Rsu, dalla Fiom Cgil e dalla Fim Cisl rappresentate rispettivamente da Emanuele Magro e da Ermano Alemani. "L’azienda gode di ottima salute -. spiegano - ma ai lavoratori non si vuole riconoscere l’enorme contributo che danno per produrre quegli utili. Niente premio di risultato collettivo, diritto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, nessuna disponibilità a riconoscere i ticket mensa, e per alcuni lavoratori inquadramento non corretto, ovvero sotto inquadrati, rispetto al contratto collettivo metalmeccanico".

Antonio De Rosa delle Rsu aggiunge: "C’è anche la questione sicurezza da prendere in considerazione. Ad esempio l’uscita coperta da bancali, oltre ad alcune cose da rivedere. Abbiamo già presentato le dovute segnalazioni e siamo in attesa di risposte. Diciamo che in tema di diritti non siamo messi molto bene. Faremo tutto il possibile per ottenere quel che ci spetta, o con le parole o con la mobilitazione".

L’azienda si occupa della realizzazione di torri faro, generatori di energia, torri di sicurezza e altro ancora. I sindacati spiegano che nell’ultimo incontro, avvenuto il 14 marzo scorso, durante il quale i lavoratori hanno ribadito le loro richieste, l’azienda non ha dato risposte. "È per questo che abbiamo deciso di indire uno sciopero -. continuano – A seconda di quelle che saranno le risposte decideremo come muoverci per il futuro. Sono ormai alcuni anni che in Trime si cerca di costruire un rapporto di relazioni sindacali con la direzione aziendale che tenga presente la qualità della vita spesa al lavoro, oltre alle condizioni economiche e di salute dei lavoratori e delle lavoratrici, che in azienda tutti i giorni contribuiscono a produrre fatturati positivi e utili significativi".