
Anziani in una casa di riposo
Parabiago (Milano), 25 luglio 2016 - Non fa dormire sonni tranquilli la nuova casa di riposo di Parabiago. I residenti che abitano nelle immediate vicinanze della struttura per anziani Leopardi, a gestione privata e aperta da pochi giorni, hanno denunciato all’Amministrazione comunale una situazione divenuta, secondo loro, insostenibile. Ovviamente a non far chiudere occhio non sono certo i 120 ospiti che lì hanno ora trovato assistenza: nessun schiamazzo notturno, niente musica ad alto volume, bivacchi o assembramenti chiassosi, insomma. L’indice accusatore è puntato sui maxi-generatori di corrente elettrica che, azionati di giorno e di notte, stanno creando ulteriori disagi ai residenti, già esasperati dai tanti mesi di lavori per la realizzazione dell’opera e da un continuo via vai a cui non erano abituati.
«È un rumore fastidiosissimo - dice una donna che abita a stretto contatto con la casa di riposo - uno stillicidio senza tregua. Di notte non si dorme: abbiamo scritto anche al sindaco, ma per ora il problema continua». Del resto lo scarso entusiasmo dei residenti per questa opera da 7,5 milioni di euro, che sorge su un’area di 9.930 metri quadrati, si poteva immaginare: è stata infatti realizzata in uno dei quartiere più tranquilli di tutta Parabiago, in via Sesia, angolo Tevere, nella frazione di Villastanza. Qui erano abituati alla serenità assoluta. Inquinamento acustico pari allo zero, nessun rumore molesto. Poco traffico. Niente fracassoni della movida estiva. Solo una schiera di villette e tanto verde. Poi però la decisione di costruirvi una residenza per anziani privata. Un nuovo insediamento, questo, che pare appunto aver stravolto il quieto vivere del rione. «Esteticamente ha rovinato tutto il quartiere - aggiunge un’altra residente - sembra un carcere, tutto di cemento. Il cantiere ha poi creato disagi a non finire e da quando settimana scorsa la struttura ha aperto trasferendovi gli ospiti che prima si trovavano a Legnano, qui ora è un calvario. Gente che va e che viene - prosegue - parcheggi selvaggi nonché furgoni e camion che caricano o scaricano merce e biancheria. Tanta confusione, insomma, e poi questi generatori che non fanno prendere sonno».
A cercare di gettare acqua sul fuoco è però l’Amministrazione comunale, che invita tutti ad avere pazienza. «Possiamo garantire che il problema dei generatori verrà presto risolto - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Dario Quieti - perché la struttura verrà collegata alla rete elettrica. Si farà il possibile - assicura - per rendere il meno penalizzante possibile questa convivenza».