Caso di caporalato nell'Abbiatense: un giovane sfruttato nei campi sarà risarcito

Un giovane bracciante ha vinto la causa contro l’azienda agricola che lo pagava solo 400 euro al mese

Lavori nei campi

Lavori nei campi

Abbiategrasso (Milano), 5 giugno 2020 -  Sfruttato per lavorare nei campi dell’Abbiatense oltre dodici ore al giorno. Sette giorni su sette. Per la misera paga di 400 euro al mese. È una storia di caporalato quella denunciata dalla Cgil Ticino Olona, che ha ottenuto per un giovane maliano regolare un (parziale) risarcimento dopo diversi anni di sfruttamento in una azienda agricola del territorio. Il giovane era arrivato in Italia già maggiorenne in qualità di rifugiato scappato da un Paese in guerra. E fin da subito aveva cercato di integrarsi, imparando l’italiano – che oggi parla perfettamente – e mettendosi alla ricerca di un’occupazione onesta. In questo contesto ha iniziato a lavorare come bracciante in un’azienda agricola dell’Abbiatense; occupandosi dei campi, della raccolta di verdura e, occasionalmente, del servizio ai tavoli nell’agriturismo della medesima azienda.

Negli ultimi tre anni sono stati tre i contratti sottoscritti dal giovane, prima come tirocinante, poi come stagista e, infine, come apprendista. Qualcosa di incomprensibile, se si pensa che la sua mansione era quella di un semplice bracciante; ma soprattutto se si considera la misera paga in relazione alle moltissime ore di lavoro. Il datore di lavoro lo aveva anche convinto passando attraverso un sindacato di comodo a firmare un verbale di conciliazione, con il quale il giovane ha rinunciato a qualsiasi vertenza in cambio di una cifra irrisoria. Fino a quando il maliano, oggi poco più che ventenne, si è rivolto alla Cgil Ticino Olona, che ha attivato lo studio legale associato Bagalà di Milano.

Il caso è quindi arrivato al tribunale di Pavia, che dopo la conciliazione ha obbligato il datore di lavoro a risarcire il proprio bracciante. È stato lo stesso maliano a scegliere di non andare a sentenza nonostante le buone probabilità di vittoria, preferendo risolvere il contratto. Oggi il giovane ha trovato lavoro in un’altra azienda agricola, "dove è trattato benissimo" assicurano dalla Cgil. Lo studio legale del sindacato ha spiegato che il fenomeno del caporalato esiste a tutti gli effetti nell’Abbiatense, pur non essendo così frequente. Stando a quanto è emerso, infatti, sono stati diversi gli extracomunitari di origini africane assunti per il periodo estivo dalla medesima azienda agricola, con lo stesso contratto del giovane maliano. "Il caporalato non esiste solo al Sud – sottolineano dalla Cgil Ticino Olona -, ma anche nella realtà delle nostre campagne. Ci auguriamo che questo caso sia di esempio in futuro e che altre aziende agricole desistano dallo sfruttare i lavoratori".