IVAN ALBARELLI
Cronaca

Santo Stefano Ticino, famiglia adotta cane abbandonato: "Eddie ci riempie di felicità"

Dopo anni di sofferenze, il quattrozampe sta vivendo serenamente l'età della pensione

AFFETTO A destra Stefania Pesci gioca in salottto con Eddie Sopra Eddie abbracciato da Francesco Ghelardini, Stefania e la loro figlia Chiara

Santo Stefano Ticino, 5 febbraio 2017 - Per chi ci crede, potrebbe essere la classica storia in stile New Age: un incontro d’anime che si sono già amate in un’altra vita... Per chi ha un approccio meno sentimentale e spirituale, solo una serie di fortunate coincidenze (che comunque servono sempre). Al di là di come la si voglia vedere, ecco qui una fiaba a lieto fine che ha per protagonisti tre umani a due zampe, più altri due dotati di quattro zampe e di una morbida pelliccia. Solo che in questo caso il «castello del reame» dove vi(ssero)vono felici e contenti è un bell’appartamento immerso nel verde di Santo Stefano Ticino.

È qui che il destino ha riunito Francesco Ghelardini, Stefania Pesci e la figlia Chiara. Ma soprattutto, è nella quiete di una palazzina di via Piave che Eddie, cane lupo di 14 anni con una triste storia di abbandono e violenze alle spalle, sta vivendo serenamente l’età delle pensione. Anche se a un primo colpo d’occhio, vista la sua vivacità, non si direbbe proprio che si tratti di un vecchietto bisognoso del bastone... «Beh ha un po’ gli occhi appannati, è un filo sordo e ha qualche problema con le zampe – spiega mentre lo segue orgogliosa con lo sguardo Stefania Pesci – ma per il resto è un amore e ci ha riempito di felicità». Eddie è conteso a Stefania da Chiara (frequenta il biennio all’Einaudi di Magenta) e da Francesco Ghelardini, il compagno di Stefania. Portarlo fuori per una passeggiata è un piacere che si dividono fra loro, e a nessuno pesa farlo.

«È buonissimo e non c’è nemmeno bisogno di tenerlo al guinzaglio – racconta Francesco – ti sta sempre vicino e non fa mai un passo più avanti di te». Il resto della giornata è riempito da coccole, cibo e dormite. Meglio di così.Vizi? Sì, può darsi. Ma quando viene a galla la vita che ha fatto questo simpatico cagnone, con le orecchie ora alzate e ora abbassate e gli occhi che rapiscono, è subito chiaro che se li merita tutti. A raccontarla è Enrica Beolchi dell’associazione animalista G3A, che l’ha accudito prima dell’adozione. «È stato abbandonato da una famiglia di Vittuone, preso da un uomo che lo usava come cane da guardia in un capannone tenendolo sempre legato e che poi l’ha di nuovo lasciato su una strada, sempre a Vittuone, dov’è stato trovato dai vigili». A salvarlo è Chiara: vede la sua foto sul sito del G3A, con quelle simpatiche orecchie «una su e una giù, e me ne sono innamorata». Qualche titubanza ce l’ha inizialmente la mamma: in casa c’è già da dieci anni il gatto Minou e il pensiero va alle dimensioni del cane, all’età e – ovviamente – a pavimenti e tappeti da pulire. Come vada a finire non c’è bisogno di chiederlo.

Ma il bello di tutta questa fiaba non è solo l’amore che lega gli uomini agli animali (ah, lupo e felino dopo le scontate diffidenze dei primi giorni vanno d’amore e d’accordo); ma è anche quello fantastico che c’è tra Francesco e Stefania. Entrambi separati, entrambi originari della periferia nord di Milano. «Siamo tutti e due nati fra Affori e la Comasina – dice Francesco – abbiamo fatto insieme le medie e poi ci siamo persi di vista, ognuno per la sua strada». Lo ritrova grazie a Facebook, tre anni fa, Stefania. Partono i primi messaggi. Arriva il giorno del fatidico appuntamento. E a quel punto il desiderio di non lasciarsi più. Perché alla fine ci si ritrova sempre, a Santo Stefano come su una spiaggia australiana. E Eddie ne sa qualcosa.