
Debutto positivo online per Open Space, rilanciata da cinque giovani
Esordio in grande stile per Open Space, la web radio di Busto Garolfo. Nata la scorsa estate dall’intraprendenza di alcuni ragazzi, l’altro ieri, durante la fiera autunnale, i giovani disk jockey sono riusciti per la prima volta ad andare online per un pomeriggio intero raccontando di musica e non solo. Un’esperienza non isolata sul territorio bustese: nel 1976 già l’emittente Astroradio trasmetteva da un’aula dell’oratorio maschile di via Mazzini. Poco tempo dopo il trascolo in via IV Novembre e la chiusura a seguito di un pesante furto che fece sparire tutte le attrezzature. Allora come oggi a gestire l’emittente bustese un gruppo di studenti motivati dalla passione per la musica. L’avvento delle web radio ha facilitato la nascita di nuove emittenti che all’etere hanno sostituito la rete digitale. Solo qualche anno fa RadioOlee trasmetteva da una piccola stanza di via XXV aprile ed ora radio Open Space ha diffuso la sua prima trasmissione. Alla consolle cinque ragazzi dai 15 ai 20 anni legati da un sogno che finalmente è diventato realtà. Mattia Manno, Riccardo De Clementi, Leonardo Piciollo, Alessandro Codari, Edoardo De Clementi sono i fondatori della web radio bustese. "Riccardo (studente ventenne di architettura) mi aveva proposto di far ripartire la radio chiusa nel 2020 – racconta Mattia – a patto che fossi riuscito a recuperare un gruppo di ragazzi volonterosi". Detto fatto, nel giro di pochi mesi la polvere da microfoni e mixer è stata tolta e nel web è tornata a farsi sentire la radio di Busto Garolfo.
"Per il momento – prosegue Mattia – riusciamo a trasmettere per due ore la settimana nel giorno di sabato dalle 17 alle 19, contiamo però di ampliare la finestra di trasmissione". Nel cassetto dei loro sogni una radio a più largo spettro. "Il nostro sogno è quello di creare una radio composta interamente da giovani sotto tutti i suoi aspetti (redazione, musica, speaker, social e regia), capace di creare più programmi ognuno con un genere musicale e delle notizie a tema. Sarebbe bello riuscire ad approcciare anche il mondo dei più grandi con rubriche sul rock anni ’80 e ’90 oppure dance anni 2000". Un primo passo è stato mosso dai cinque ragazzi, adesso sarà il pubblico a dire la sua in termini di consensi, l’esperienza in ogni caso è unica e segna che non sempre le vecchie passioni sono destinate all’oblio. P.M.