
Violenza
Legnano, 29 luglio 2019 - Resta in carcere perché “socialmente pericoloso” il 35enne di Legnano accusato di violenza sessuale e sequestro di persona e arrestato pochi giorni fa dagli uomini della polizia di Stato di Busto Arsizio. T.A. in città lo conoscono in tanti, perché la sua “carriera criminale” in passato aveva fato molto vittime.
«Un bullo che in città si faceva già notare da piccolo, minacciando i coetanei per farsi consegnare soldi e merenda a scuola» racconta un suo ex compagno. «Lo conoscono praticamente tutti perché i modi da criminale li aveva anche quando era molto piccolo e girava in centro città alla ricerca di vittime». Poi l’escalation criminale: dalle merendine alle biciclette, alle botte, ai motorini. C’era sempre lui dietro i tanti ragazzi bullizzati di Legnano. Dal bullismo a diventare un vero e proprio estorsore il passo è stato breve. Così per le sue vicende personali T.A. era finito ai domiciliari.
Poi aveva iniziato un’altra carriera, quella di stupratore. Dieci anni fa i primi casi in via Sardegna a Legnano. L’uomo aspettava che le vittime, ovviamente donne, si fermassero a un incrocio, al rosso di un semaforo. La scusa? L’auto rotta e un passaggio. Poi, dopo pochi minuti diventava una belva, costringendo la vittima di turno a raggiungere una stradina di campagna per consumare la violenza, parlando con accento nordafricano. Stesso incrocio e stessa modalità anche per la seconda violenza sessuale. Oggi lo stupratore sui nuovi fatti di cronaca non parla, eppure ci sono prove schiaccianti che lo inchiodano alle sue terribili responsabilità, come quella di essere un vero e proprio stupratore seriale alla ricerca spasmodica di vittime da sottomettere.
Anche in questi nuovi casi, per sviare le indagini il legnanese parlava con accento straniero e le vittime venivano aggredite nei pressi dei distributori di benzina della zona, dove le donne sole si fermavano a fare rifornimento di carburante. L’uomo le sorprendeva nascosto da un passamontagna e guanti in lattice, costringendole ad appartarsi. I casi di stupro accertati sono almeno tre, fra Castellanza, Parabiago e Villa Cortese.