Cisliano, ha ucciso la figlia soffocandola: "Perché Patrizia era sola?"

Cisliano, la perizia conferma l’omicidio: oggi l’udienza di convalida dell’arresto I figli da un’altra relazione affidati al padre. E tutti si chiedono come poteva stare con Edith

Patrizia Coluzzi, madre della piccola Edith

Patrizia Coluzzi, madre della piccola Edith

Cisliano - "Perché, in quella sera maledetta, madre e figlia erano insieme?". È questa la domanda che tutti si rivolgono a Cisliano, il Comune dell’hinterland milanese sconvolto, nella mattinata di lunedì, dalla morte della piccola Edith. Una tragedia consumatasi in periferia, dove Patrizia Coluzzi, accusata della morte della figlia, si era trasferita da qualche anno; quasi un rifugio per provare ad affrontare il disagio interiore, forse accresciuto da due separazioni turbolente e dai legami di amicizia praticamente assenti.

Gli elementi rinvenuti dagli inquirenti sulla scena della tragedia hanno lasciato fin da subito pochi dubbi riguardo alla dinamica, a cominciare dai messaggi di scuse che la donna ha indirizzato alla figlia. La perizia del medico legale Marco Ballardini, invece, ha confermato il decesso avvenuto per soffocamento, convalidando l’ipotesi dell’omicidio. Anche la depressione della donna era nota: alla fine dello scorso novembre aveva tentato il suicidio assumendo degli psicofarmaci. E allora perché? Perché Edith stava ancora con la madre, nonostante i gravi problemi che la affliggevano, mentre i due gemelli più grandi avuti da una precedente relazione erano stati affidati al padre naturale? Domande che, per il momento, restano senza risposta. Intanto Patrizia Coluzzi, nata nel 1979 ad Abbiategrasso – a pochi chilometri da Cisliano – è stata trasferita nel carcere di San Vittore, dove è seguita da uno psichiatra. Questa mattina ci sarà l’udienza di convalida dell’arresto da parte del gip Carlo Ottone De Marchi. 

Gli inquirenti hanno provato ad ascoltare la versione della donna mentre questa si trovava ancora all’ospedale di Magenta, ma senza risultato: "Era completamente sotto choc, non ha reagito a nessuno stimolo e non ha rilasciato nessuna dichiarazione – ha spiegato il difensore della Coluzzi, l’avvocato Ilenia Peotta, di Pavia –. Al momento è impossibile sbilanciarsi sulla linea difensiva, è tutto da chiarire. Prima dovrò riuscire a parlare con la signora, anche perché è fondamentale che capisca cosa sta accadendo. Se è stata seguita nel modo corretto? Anche per questo è presto, dovremo studiare le carte". Ma è un aspetto, lascia intendere il legale, che non verrà in alcun modo lasciato in secondo piano. Nel frattempo è tornato a parlare il sindaco di Cisliano, Luca Durè, che lunedì si era chiuso in un silenzio pieno di dolore: "Per me è veramente difficile dire qualcosa – ha spiegato al telefono, con la voce rotta –. Quella donna era già stata attenzionata dalle forze dell’ordine e dai servizi sociali. Se ci saranno questioni da approfondire le approfondiremo, ma immaginare qualcosa del genere…".