
Assalto al furgone portavalori. Indaga la Procura di Milano
Toccherà alla Procura di Milano indagare e cercare di dare un nome ai componenti del commando che lunedì mattina, poco dopo le 6, ha tentato di rapinare un portavalori sull’autostrada A4. Il luogo dove è avvenuto l’agguato, con un tir messo di traverso nel tentativo di fermare la marcia del portavalori, è difatti ancora in territorio lombardo. Il mezzo blindato del Gruppo Battistolli era partito da Paderno Dugnano ed era diretto a Torino. Trasportava lingotti in oro, per un importo di circa 3 milioni di euro. A Milano sono stati mandati tutti i rilievi effettuati dalla Polizia di Novara – la prima ad intervenire –, assieme alle testimonianze dell’autista e della guardia giurata che erano sul blindato e dei due autisti affiancati, minacciati con le armi e fatti scendere dai loro mezzi pesanti, poi messi di traverso su entrambe le carreggiate dell’autostrada. Il commando, quasi certamente composto da più di dieci persone, che parlavano un italiano senza particolari inflessioni dialettali (hanno detto i testimoni), ha affiancato il blindato con almeno quattro auto, Due di queste, una Jeep Renegade e una 500 X, sono state rintracciate a poca distanza dal luogo dell’agguato, bruciate. È probabile che, a colpo mancato, i malviventi siano fuggiti uscendo dalla sede stradale attraverso le barriere antivento posizionate lungo l’autostrada per raggiungere altre auto che avevano lasciato lungo la viabilità ordinaria che in quel tratto costeggia il tracciato dell’A4.