
Franco Tosi
Legnano (Milano), 24 marzo 2015 - Una richiesta di circa 660mila euro da parte delle parte civili in causa con la Franco Tosi di Legnano e degli otto manager (tra cui Giampiero Pesenti, presidente di Italcementi ed dirigente alla Tosi: a cavallo degli anni '70 e '80 33 operai morirono di mesotelioma pleurico, un tumore assai raro. La malattia si prenderebbe respirando fibre di amianto.
Le parti civili - Regione Lombardia, Medicina Democratica, Associazione Italiana Esposti Amianto (Aiea) e i familiari di uno degli operai morti - hanno formulato oggi le loro istanze, durante l'udienza alla quinta sezione penale del Tribunale di Milano. In particolare la Regione Lombardia ha proposto una provvisionale da 200.000 euro. Medicina Democratica ha chiesto la condanna degli imputati e dei responsabili civili (Ansaldo Energia e Italmobiliare) al pagamento di 250mila euro come risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, mentre Aiea ha chiesto 210mila euro. I risarcimenti, ha spiegato in aula l'avvocato Laura Mara, legale delle due associazioni, «verranno impiegati per la promozione del diritto alla salute e per ricerche e progetti sulla salubrità dei luoghi di lavoro». Secondo l'avvocato nello stabilimento «c'era una situazione di inequivocabile inquinamento da polveri di amianto» e i dirigenti «non hanno adottato dispositivi di protezione per avendo l'obbligo di tutelare la salute dei lavoratori».
Nella prossima udienza, il 30 marzo, sono previsti gli interventi delle difese. Lo scorso 16 marzo il pm di Milano Maurizio Ascione aveva chiesto la condanna a sei anni di reclusione per Pesenti, e l'assoluzione degli altri sette imputati.