Altro morto annegato nel fiume È un anziano, corpo da identificare

È la seconda vittima in poche ore ripescata dai corsi d’acqua della zona: domenica sulla spiaggia del Ponte di Ferro sotto la statale 341 Gallaratese è deceduto un ragazzo di origine straniera di 23 anni

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di Christian Sormani

Ancora morti annegati nei fiumi e nei canali dell’Alto Milanese. L’ultimo annegato è un uomo di circa 70 anni che ieri mattina è stato visto galleggiare nel Naviglio da un vigile del fuoco fuori servizio che stava correndo a piedi lungo l’alzaia a Boffalora. L’uomo ha dato l’allarme e sul posto sono arrivati i medici della croce Bianca, i vigili del fuoco e i carabinieri. Adesso si indaga sul nome dell’uomo che potrebbe essere un pescatore caduto nel Naviglio per malore a monte del ritrovamento. A bloccare il corpo portandolo sulla riva in attesa dei soccorsi ci ha pensato il pompiere fuori servizio che è entrato in acqua nel canale portando in secca il cadavere dell’uomo proprio nell’area boschiva appena sotto gli impianti sportivi comunali.

Rimane il mistero legato all’identità dell’uomo perchè da controlli effettuati non ci sarebbero postazioni vacanti di pescatori lungo il canale salendo a monte e neppure allarmi su persone scomparse da casa. L’uomo era senza documenti. Sul posto è arrivato anche il sindaco di Boffalora sopra Ticino Sabina Doniselli. E’ la seconda vittima in poche ore che perde la vita nei corsi di acqua di zona. Domenica sulla spiaggia del "Ponte di Ferro" sotto la statale 341 Gallaratese, è annegato un ragazzo di origine straniera di 23 anni. L’uomo era entrato proprio di fronte ad una delle spiagge più affollate di bagnanti e non è più emerso. Forse un malore lo ha trascinato sul fondo e nessuno lo ha più visto emergere. Dopo diverse decine di minuti a portarlo a riva il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco. Le condizioni del giovane sono subito apparse molto gravi ed è quindi stato elitrasportato all’ospedale di Busto Arsizio dove è morto nella serata di domenica. Il ponte di Ferro di Turbigo non è nuovo a tragedie simili che in passato si sono spesso ripetute per via delle correnti che cambiando direzione sotto i pilastri del ponte ferroviario.

Nel medesimo posto il giorno di Ferragosto dello scorso anno era morto un uomo di 30 anni di nazionalità indiana. L’uomo si è immerso nel Ticino e non è riuscito a tornare a riva. Un amico si era tuffato per salvarlo ma il suo tentativo è stato vano. I sommozzatori del Saf hanno poi recuperato il cadavere poco più in là. Nella stessa zona nel luglio del 2018 era morto un uomo di 49 anni, di nazionalità filippina. Il bagnante aveva cercato di soccorrere le due figlie di 14 e 9 anni che si erano immerse nell’acqua del Ticino morendo inghiottito dal fiume. Anche in questo caso il corpo dell’uomo è stato recuperato dai sommozzatori ormai senza vita. Un bollettino di guerra quello di fiumi e canali nell’altomilanese, a causa dell’incoscienza di chi vi si immerge senza conoscere i reali pericoli su correnti. Nella zona del Villoresi dove a luglio era morto un ragazzino di 13 anni si continua a nuotare come nulla fosse accaduto. Così al Ticino e in altre zone che hanno vissuto tragedie simili estate dopo estate.