DAVIDE GERVASI
Cronaca

Funerali Alberto Flores d'Arcais, presenti tantissimi medici e infermieri

Per l'ultimo saluto al pediatra dell'ospedale di Legnano, suicidatosi dopo le accuse di abusi sessuali ai danni di 18 bambine, c'erano anche alcune mamme e papà dei suoi giovani pazienti

I funerali sono stati celebrati nella basilica di Sant'Agostino a Milano

Milano, 9 settembre 2016 - Una folla commossa ha preso parte ieri pomeriggio ai funerali del professor Alberto Flores d’Arcais, ex primario di Pediatria dell'ospedale di Legnano. La basilica di Sant'Agostino a Milano era gremita in ogni angolo. Diversa gente anche lungo le navate laterali e fuori sul sagrato. C'erano i parenti, gli amici, tantissimi colleghi, i dirigenti sanitari e gli infermieri. E non sono mancati anche alcune mamme e papà dei suoi piccoli pazienti. Non è stato quindi solo un ultimo saluto, ma anche una sorta di testimonianza di difesa verso di lui e di incredulità contro le pesantissime accuse che a metà luglio lo avevano portato agli arresti domiciliari: abusi sessuali ai danni di 18 bambine durante le sue visite cliniche. Lui si era subito dichiarato innocente, ma poi non ha avuto la forza di aspettare l'iter processuale: sabato scorso si è gettato dal sesto piano del palazzo di Milano dove abitava.
 
Dolore, sconcerto e sgomento tra i camici bianchi della clinica pediatrica San Raffaele, in cui aveva lavorato, e dell'ospedale di Legnano dove dirigeva il reparto dal 2006: e ieri tantissimi erano quelli presenti ai funerali. C'erano Carla Dotti e Massimo Lombardo, rispettivamente ex e attuale direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Legnano. Del nosocomio legnanese c'erano poi  anche tutti gli altri massimi dirigenti e l'intero reparto di Pediatria: dai medici agli infermieri, apparsi provati e coinvolti emotivamente. In tutto vi erano una quindicina di primari, diversi caposala e anche alcuni noti docenti universitari. E poi c'era anche tantissima gente comune, genitori di bambini che erano stati o erano tuttora pazienti dell'ex primario. Una mamma, al termine del rito funebre, avvenuto in un clima di grande mestizia, è salita sull'altare per leggere il suo messaggio di cordoglio, ricordando come il professore avesse curato con estrema professionalità i suoi due figli. E sono state tante le parole di commozione lette in chiesa, tra le quali anche quelle dei suoi colleghi del reparto che coordinava ("Addio dott"), quelle di sua sorella ("In famiglia ci hanno sempre trasmesso i valori dell'onestà e della verità") e delle sue due figlie ("Abbiamo mille motivi per dire grazie a nostro padre, soprattutto perchè ci spronava a fare del bene"). Tutti a tracciare l'elogio con toni composti. Nessun grido di rabbia, infatti, ma solo parole di conforto, di fede e di speranza cristiana anche attraverso alcuni passaggi tratti dal Vangelo di Matteo sulle Beatitudini e dalla lettura di San Paolo: "Invidie e persecuzioni non vinceranno mai sull'amore di Gesù".