CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Agguato nella notte con giallo: "Mi hanno sparato da un’auto"

Arluno, i soccorritori sono corsi in via Adua per un colpo di arma da fuoco ma non hanno trovato nessuno. Poco dopo all’ospedale di Magenta si è presentato un uomo di trentasette anni sanguinante .

Agguato nella notte con giallo: "Mi hanno sparato da un’auto"

Carabinieri impegnati nelle aree di spaccio dove sempre più spesso i regolamenti di conti fra spacciatori finiscono nel sangue come l’altra notte

Una notte che si tinge di mistero quella di ieri ad Arluno, un enigma che ora pesa sulle spalle dei carabinieri chiamati a fare luce su quanto accaduto. Una cosa è certa: un uomo è rimasto ferito, colpito da un proiettile. Erano circa le 21 quando, in via Adua, all’incrocio tra la Sp 240 e la Sp 147, vicino a un supermercato, l’aria tranquilla della sera è stata squarciata da un allarme: una sparatoria, un uomo a terra in gravi condizioni.

In pochi minuti, le sirene hanno rotto il silenzio della notte, mentre le forze dell’ordine e un’ambulanza della Croce Bianca di Sedriano si precipitavano sul posto. Ma una volta arrivati, si sono trovati di fronte a un vuoto angosciante: nessun ferito, nessuna traccia di quanto era appena successo. L’ombra del dubbio si è fatta più scura. Ma la storia non finisce qui. Poco dopo, al Pronto soccorso dell’ospedale di Magenta, compare un uomo, un 37enne di nazionalità marocchina, con alcuni precedenti, con una ferita alla gamba sinistra, segno inequivocabile di uno sparo. Con voce ancora tremante, racconta di essere stato avvicinato ad Arluno da uno sconosciuto a bordo di un’auto, che senza esitazione avrebbe aperto il fuoco contro di lui. Ora è nelle mani dei carabinieri il compito di districare questo intricato intreccio di eventi. Il racconto dell’uomo, ancora avvolto dal mistero, verrà esaminato con attenzione, nella speranza di far luce su questa notte di paura e violenza.

Il sospetto degli inquirenti è che possa in realtà trattarsi di un agguato maturato negli ambienti dello spaccio nei boschi della droga. In zona in passato ci sono stati casi analoghi, soprattutto nei boschi di Rescaldina fra gang di nord africani che ormai hanno il controllo dell’area. Ma i vicini boschi del Roccolo vedono la presenza sempre più capillare di questi pusher considerati ormai molto pericolosi, tanto da essere armati e disposti a tutto pur di controllare il fiorente spaccio di stupefacenti.