Addio a Paolo Almasio, l’indimenticato “fabbro di Parabiago“

La chiesa parrocchiale di Parabiago si è riempita per l'ultimo saluto a Paolo Almasio, 87enne fabbro della città, figlio di una grande famiglia e di una dinastia di fabbri. Un uomo senza vizi, tranne quello delle sigarette, che ha lasciato la moglie, i figli e quattro nipoti.

Addio a Paolo Almasio, l’indimenticato “fabbro di Parabiago“

Addio a Paolo Almasio, l’indimenticato “fabbro di Parabiago“

Era gremita la chiesa parrocchiale per il commiato di Paolo Almasio, scomparso a 87 anni. Era il “fabbro di Parabiago“, figlio di una grande famiglia e di una dinastia di fabbri, primo di cinque figli, che i genitori, Mario ed Erminia Nebuloni, avevano allevato secondo solidi valori: famiglia, lavoro, religione. Dopo Paolo erano venuti Carlo, Maddalena, Rosalba e Marco. È il padre, agli inizi degli anni ‘50, a impiantare la Omec (Officina meccanica e carpenteria) di via Mazzini. Sono anni di grande attività, di dura fatica, di entusiasmi. Gli Almasio diventano i fabbri per antonomasia, impegnati nella carpenteria per l’edilizia. Paolo è ancora un ragazzo quando affianca il padre. Poco dopo, terminata la scuola di avviamento professionale, entra anche il fratello Carlo. Nel 1971 l’officina si trasferisce da via Mazzini alla frazione Ravello e passa alla carpenteria pesante, strutture per macchinari, basamenti. Paolo e Carlo sono ormai subentrati al padre, anche se Mario non rinuncia alla presenza sul posto di lavoro.

Del resto, il nome della ditta richiama la sua figura: da Omec è diventata Almar (Almasio Mario). Mario muore nel 1981. Nel 2008, a cento anni e sei mesi, se ne va mamma Erminia. Nel 2011, con la chiusura dell’officina, finisce anche un’epoca. L’inattività non fa per Paolo Almasio, carattere all’apparenza ruvido ma grande cuore, incapace di dire un solo "no".

A Ravello è fra gli organizzatori della festa della chiesa della Madonna della Neve. È un collezionista appassionato di tutte le monete della Repubblica italiana, comprese quelle commemorative, raccolta in parte rovinata da ladri che amano la numismatica. Altra passione quella per gli orologi da tasca e nei giorni di festa gli piace portarne no. Uomo senza vizi, ne ha uno solo: le sigarette. Nella bara è stato deposto un pacchetto. Paolo Almasio lascia la moglie Emma Gajo, i figli Elena e Graziano, quattro nipoti.

Gabriele Moroni