SIMONA BALLATORE
Cronaca

Legnano, l’acido sull’auto della preside

L’intimidazione davanti alla scuola media durante il collegio docenti

La vernice dell’auto della donna parzialmente sciolta dall’acido

Legnano (Milano), 26 ottobre 2018 - Il cofano dell’auto della preside “sciolto” da un solvente. È successo martedì, fra le 17 e le 19, nel posteggio delle scuole medie di via Parma, a Legnano. Elena Osnaghi, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Bonvesin de la Riva di Legnano, è reggente all’istituto comprensivo Carducci dov’è avvenuto il “raid”: c’era il collegio docenti a quell’ora, poche persone potevano sapere di trovare lì ancora la sua auto e quella dei professori.

«Appena sono uscita da scuola e ho visto la mia macchina ho chiamato subito la polizia, temevo si trattasse di una sostanza infiammabile», spiega la preside, che ha presentato denuncia, per ora verso ignoti. Il parcheggio della scuola a quell’ora era pieno di macchine, l’unica a essere stata presa di mira è la sua. Sempre in prima linea per progetti contro la dispersione scolastica e in corsi per la gestione della classe, mai si sarebbe aspettata di trovarsi al centro di un episodio simile, e non riesce a spiegarselo. «È la prima volta che mi succede una cosa così – scuote la testa Elena Osnaghi – è un atto gravissimo. Non ho contenziosi aperti, mai avuto un problema finora». L’istituto comprensivo accoglie i ragazzi fino alle medie, 14 anni al massimo. Nel posteggio non ci sono telecamere che possano aiutare a individuare il responsabile, anche se le indagini continuano. «Quello che so è che è un atto premeditato e sicuramente il gesto di un adulto, non può essere stato un alunno – continua la preside – non mi hanno bucato una gomma o segnato la carrozzeria con una chiave, qui qualcuno ha preso del solvente e l’ha gettato sopra. Non ho idea di chi possa essere stato, se sia interno o esterno alla scuola. Al di là del danno, è un brutto segnale anche dal punto di vista educativo, per il territorio e per l’istituto stesso».

In queste ore ore sono arrivati tanti messaggi di solidarietà alla preside Osnaghi da parte dei colleghi e del corpo docenti. «Non è un semplice atto vandalico – tuona Massimiliano Sambruna, segretario generale Cisl Scuola Milano e Lombardia –, è un atto di intimidazione gravissimo nei confronti di chi, ogni giorno, svolge il suo dovere e che in questo caso, essendo reggente, è costretta anche a lavorare su più istituti. Condanniamo questo episodio, speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che i responsabili paghino». Facciano parte o meno del sistema scolastico, al momento non si esclude nulla, anche se un dato preoccupa: oltre alla cronaca e a minacce più o meno velate a dirigenti e professori, aumentano i contenziosi fra i banchi. «Questi sono casi estremi – ribadisce il sindacalista –, ma c’è una conflittualità latente che è evidente. La scuola raccoglie più soggetti oltre agli alunni, il personale, le famiglie. È una comunità in cui c’è chi non riesce ad arrivare alla fine del mese, chi ha difficoltà di apprendimento». E a crescere sono anche i richiami ai docenti. «Le contestazioni d’addebito dei dirigenti sono triplicate negli ultimi dieci anni qui a Milano – continua Sambruna –, dentro le istituzioni scolastiche c’è una società, che non vive un bel periodo, ci sono tensioni che vanno canalizzate prima che sfocino in questi episodi inquietanti». Da condannare.