IVAN ALBARELLI
Cronaca

Legnano, l’acido sull’auto della preside: "Un gesto senza un perché"

Elena Osnaghi non capisce perché qualcuno possa avercela con lei

La vernice dell’auto della donna parzialmente sciolta dall’acido

Legnano (Milano), 27 ottobre 2018 - Una bravata, per quanto grave, o un gesto intenzionale? Elena Osnaghi, dirigente scolastica all’istituto omnicomprensivo “Carducci” di via Parma, rione San Paolo, non ha dubbi. «Sono sicura che chi ha commesso un atto del genere volesse colpire me. Sapeva qual era la mia macchina. È stata l’unica a essere colpita». La reggente delle scuole primarie di zona Sabotino, già salite agli onori della cronaca nazionale due anni fa, in primavera, quando una ragazzina affetta da autismo era stata esclusa dalla gita scolastica, si trova in questo fine settimana in Francia. Ma l’inquietante episodio di cui è stata vittima designata martedì pomeriggio – dell’acido sciolto sul cofano e sul fanale posteriore della sua auto parcheggiata nelle vicinanze della scuola – la inquieta ancora.

«Sono un’insegnante di lettere – racconta al telefono – sono stata per anni a contatto con i ragazzi, e lo sono ancora oggi che svolgo un altro ruolo. Questa è una scuola in cui mi sono sempre trovata benissimo, ci sono dei ragazzi fantastici. Non è un istituto di “frontiera” come si potrebbe pensare: questo è un quartiere residenziale, tranquillo. Insomma, non credo possa essere stato uno dei miei alunni». Saranno le indagini in corso da parte del commissariato di Polizia a confortare o meno questa tesi. Un’inchiesta che si preannuncia però difficile. Per dire: nella via ci sono videocamere che possano avere immortalato l’autore del gesto. O testimoni che l’abbiano visto. La preside è però certa di una cosa: si è trattato di un atto premeditato. Molto probabilmente da parte di un adulto. «Il danno che mi hanno procurato alla macchina è ingente. Non me l’hanno semplicemente rigata con una chiave o un coltello. Quel che voglio dire è che le hanno rovesciato sopra, come minimo, una tanica di liquido...». Forse un genitore arrabbiato per qualche brutto voto inflitto al figlio, o per una bocciatura? Osnaghi esclude pure questo scenario. «Anche perché non sono più in classe a dare i voti... Non ne vedo la ragione». Lunedì la preside torna alle Carducci. Si vol- ta pagina. È comunque serena. Intanto si gode il suo week end oltralpe.