
Il gruppo è stato fermato dai carabinieri a poca distanza dal luogo della rapina
Sedriano (Milano), 3 febbraio 2020 - Violenza nella notte a Sedriano. I carabinieri arrestano tre ragazzi poco più che maggiorenni con l’accusa di rapina aggravata e lesioni aggravate. Tutto comincia nel quartiere delle case popolari di Sedriano dove tra la vittima, un ragazzo di 17 anni, e gli aggressori non scorre buon sangue. Si conoscono e, probabilmente, tra di loro ci sono stati vecchi dissapori. L’altra notte tre giovani di origini ecuadoregne notano il minorenne e lo aggrediscono con l’obiettivo di prendergli il telefonino. Erano in via Fagnani quando uno della banda estrae un coltello all’improvviso, non esista ad usarlo e ferisce il 17enne. Lui tenta di difendersi, ma riporta delle lesioni da taglio al volto e alle mani mentre cercava di bloccare l’aggressore.
A quel punto scatta l’allarme che porta sul posto i carabinieri della locale stazione che si mettono alla ricerca dei responsabili. Li intercettano a poca distanza da via Fagnani trovandoli ancora in possesso del telefonino che avevano preso dalla vittima pochi minuti prima. Li arrestano e, dopo l’espletamento delle formalità di rito, li trasferiscono nel carcere milanese di San Vittore a disposizione dell’autorità giudiziaria. La vittima è stata soccorsa e trasferita al pronto soccorso dell’ospedale di Magenta, dal quale è stata successivamente dimessa con 30 giorni di prognosi. Ancora una volta l’episodio dell’altra notte ripropone l’allarme di bande di ragazzini, spesso nemmeno maggiorenni, che non esitano ad utilizzare la violenza per risolvere i problemi e raggiungere i loro scopi. Nell’episodio accaduto l’altra notte si sono impossessati del telefonino della vittima. Un ragazzo di soli due anni più giovane con il quale avevano motivi di risentimento personali per quelli che vengono normalmente definiti come futili motivi. E non hanno nemmeno esitato ad utilizzare l’arma bianca colpendolo subito in modo violento.
Lo hanno ferito procurandogli delle lesioni che avrebbero potuto portare a conseguenze ben peggiori di quelle che si sono registrate, già molto gravi. Un’aggressione che poteva avere anche esiti fatali messa in atto con una semplicità disarmante, quasi come se si trattasse di un gioco senza nessuna conseguenza. Soltanto l’altra notte anche ad Abbiategrasso le baby gang sono tornate a farsi vive con un’aggressione gratuita ai danni di un giovane. Sono diversi i casi che hanno visto protagonisti giovani, spesso giovanissimi del territorio che si uniscono in bande per terrorizzare i coetanei e derubarli o semplicemente per sentirsi protagonisti. I carabinieri mettono in campo forza e volontà per combattere un fenomeno che va arginato prima ancora che si arrivi al reato. Dalla famiglia alla scuola a tutti gli ambienti che i giovani frequentano. Sono questi i luoghi dove si deve cominciare a fare prevenzione e ad insegnare ai ragazzi che con la violenza non si risolve nulla. Anche per questo è fondamentale il contributo degli insegnanti che vivono in “prima linea“.