FRANCESCO PELLEGATTA
Cronaca

Abbiategrasso, in piazza per salvare l’ospedale

In 500 alla manifestazione promossa dalla consulta

Abbiategrasso, in piazza per salvare l’ospedale

Abbiategrasso (Milano), 17 dicembre 2018 - Due anni fa furono 11mila firme. Ieri pomeriggio centinaia di cittadini. Abbiategrasso torna a manifestare per salvare l’ospedale Costantino Cantù. Una folla di almeno 500 persone, insieme a quindici sindaci, alla Croce Azzurra e a tante associazioni, ha riempito piazza Marconi in occasione della mobilitazione voluta dalla Consulta cittadina per l’ospedale. Nessuna bandiera, ma tutte le forze politiche del territorio hanno partecipato per il medesimo obiettivo. Si è trattato del primo atto in vista del grande presidio che gli organizzatori vogliono realizzare sotto le finestre del Pirellone, per dire basta al progressivo depotenziamento del nosocomio di Abbiategrasso e per chiedere che i servizi e i medici tolti negli ultimi due anni tornino al loro posto. Il manifesto della giornata è stato affidato al Movimento per i diritti del cittadino malato, che nel 2016 aveva raccolto migliaia di firme proprio per tentare di scongiurare il primo tassello del depotenziamento: la chiusura notturna del Pronto soccorso. Senza ottenere il risultato sperato.

«Chiediamo alla Regione di rivedere la decisione politica che ha programmato una fine indegna per un ospedale di 136 anni» – hanno tuonato dal palco i volontari del Movimento e il presidente Marco Bessi. Al loro fianco anche i sindaci che rappresentano un bacino di 83mila cittadini, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Carlo Borghetti, sponda Pd, ed Elisabetta Strada, consigliera regionale di Lombardi Civici Europeisti. Questi ultimi membri della Commissione regionale Sanità. A fare gli onori di casa il sindaco di Abbiategrasso Cesare Nai: «Parliamo della nostra storia e di un punto di riferimento fondamentale per il territorio – ha spiegato Nai -. Qui abbiamo bisogno della cardiologia, dell’ortopedia, del laboratorio di analisi, della radiologia, della chirurgia e dell’anestesiologia. Abbiamo bisogno di riportare quello che abbiamo perso. La riapertura del Pronto soccorso notturno non può prescindere da questo». Il Movimento per i diritti del malato ha chiamato alla mobilitazione in Regione. Si attende solo la convocazione dei rappresentanti della Consulta per passare all’azione, ma gli organizzatori hanno assicurato che il presidio si farà in ogni caso per salvare un ospedale nel quale sono stati investiti 30 milioni di euro solo pochi anni fa.