
L'ingresso dell'istituto Golgi
Abbiategrasso (Milano), 8 aprile 2020. Nel corso del mese di marzo sono stati dodici i decessi nel Golgi-Redaelli di Abbiategrasso. Il doppio rispetto a quanti erano stati registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Ma «di questi solo due sono riconducibili a casi sospetti Covid». È la spiegazione ufficiale fornita dal direttore della struttura, il dottor Giovanni Mercuri, che ha fatto il punto sulla situazione e confermato la presenza di affetti da coronavirus sia nel nucleo Covid (creato appositamente) sia in quello dedicato ai malati di Alzheimer. Oltre che tra il personale.
Proprio in questi giorni diverse rsa lombarde sono finite nell’occhio del ciclone in seguito alle indagini aperte dalla Procura di Milano, che vuole vederci chiaro sulla «strage degli anziani» e sulle misure di sicurezza adottate per tutelare ospiti e operatori in diverse Rsa. Nella lista figura anche il Golgi-Redaelli, che possiede tre strutture a Milano, a Vimodrone e ad Abbiategrasso, appunto. Non solo. In città da diversi giorni si rincorrono voci sulla presunta situazione «drammatica» che si starebbe vivendo proprio all’interno del Golgi.
Dall’istituto, però, hanno sottolineato che «nella struttura di Abbiategrasso è stato registrato un tasso di mortalità inferiore alla media lombarda e comunque in linea con i decessi di questo periodo». Inoltre, precisa l’azienda, «tutto il personale è dotato dei dispositivi di protezione previsti dalle normative, anche se la nota alta penetrazione del virus ha fatto sì che ci siano stati contagi anche tra gli operatori. Mentre il personale in procinto di rientrare dalla malattia viene sottoposto su indicazione del medico competente a controllo del tampone».
La questione del personale del Golgi è stata al centro di polemiche anche nei giorni scorsi, in seguito alla lettera anonima diffusa da una (presunta) infermiera dell’istituto abbiatense che lamentava condizioni di lavoro «lesive della sicurezza nostra e dei pazienti». Accuse smentite dall’istituto, il quale ha assicurato che nonostante il periodo difficile si sta lavorando per «immettere personale nelle strutture: oltre settanta dipendenti che verranno assunti nel breve periodo. Alcuni di questi sono già arrivati ad Abbiategrasso dove si partiva da una situazione di sovra-dimensionamento dell’organico rispetto ai criteri regionali».
Al momento non risultano, invece, casi confermati di Covid tra i circa 150 ospiti e operatori della casa di riposo «Città di Abbiategrasso». Lo ha confermato il presidente della Fondazione, Paolo Bonecchi: «I tamponi sugli anziani con febbre sono risultati negativi, mentre la mortalità è in linea con gli anni precedenti".