Canegrate, abbandonato alla nascita: "Fatemi scoprire chi sono i miei genitori"

Paolo Raimondi ora ha 56 anni: "Il giudice mi faccia leggere quelle carte che mi hanno sempre tenuto segrete"

Paolo Raimondi

Paolo Raimondi

Il coronamento del sogno, l’approdo di tanti anni di tenacissime ricerche, la sua grande vittoria: tutto è lì, a un passo. Legato a una Pec che dopo varie insistenze è arrivata a Paolo Raimondi, 56 anni, bancario di Canegrate, nell’Alto Milanese: la Provincia di Pavia gli ha comunicato di avere presso di sé l’archivio del “Sante Zennaro“, l’Istituto provinciale per l’Infanzia (chiuso da molti anni) dove si trova anche la documentazione sulla sua nascita. Conoscere l’identità della madre che lo aveva abbandonato subito. Ritrovarla se è ancora viva. Paolo viene al mondo il 15 ottobre ’65 al San Matteo di Pavia. La donna che lo ha partorito lo lascia lì, nel grande ospedale. Ha otto giorni quando viene affidato al “Sante Zennaro“. Rimane a Pavia fino all’aprile del ’66 quando viene adottato da Enrico Raimondi e Marisa Paganini di Canegrate. Per Paolo saranno i più amorevoli dei genitori.

Raimondi, è la fine di una ricerca che è divenuta una ragione di vita?

"No, non ancora. Dovrò lottare ancora. Fino al 2013 esisteva una legge che, per una questione di privacy, vietava che si rilasciassero certe informazioni. Nello stesso anno la sentenza 278 della Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale quella legge. Ma nessun’altra legge è venuta a sostituirla. Ecco dove si è creato il vuoto. In compenso ci sono delle sentenze della Cassazione, fra cui una delle Sezioni Unite, che danno indicazioni ai Tribunali dei Minorenni su come comportarsi nei casi in cui la madre biologica sia ancora vivente. I Tribunali dei Minorenni sono gli unici autorizzati a fornire certe informazioni. Sempre la Cassazione è intervenuta con almeno tre sentenze per dire, in sostanza, che il decesso fa decadere ogni limitazione per la privacy".

E tutto questo non è sufficiente per sbloccare la situazione?

"Per quanto di mia conoscenza il Tribunale dei Minorenni di Milano e fino a poco tempo fa quello di Genova respingevano le istanze costringendo a ricorrere alla Corte d’Appello. So di sette, otto ricorsi accolti in seconda battuta, ma sono di più".

Cosa farà?

"L’ho già fatto. L’istanza può essere presentata una volta soltanto. Giorni fa ho inoltrato la mia. La mia speranza è che dopo tanti pronunciamenti il Tribunale dei Minorenni si adegui: se mia madre non c’è più, che mi faccia sapere i suoi dati; se invece vive ancora, che avvii tutte le procedure per rintracciarla, contattarla, verificare se accetta di vedermi oppure no. La mia volontà è quella di sempre: sapere chi è mia madre".