Il Lecco vince il primo tempo: per ora resta in Serie B

L’assemblea di Lega ha rinviato il verdetto in attesa del parere della Covisoc. A questo punto l’errore nell’iscrizione potrebbe non comportare l’esclusione

Paolo Di Nunno, presidente della Calcio Lecco

Paolo Di Nunno, presidente della Calcio Lecco

Lecco – L’assemblea della Lega B non ha risolto il rebus Lecco e si è limitata a fissare le date del prossimo campionato. E così l’attesa di una città e di un’intera tifoseria sarà prorogata di un’altra settimana perché tra sette giorni (il 30 giugno) sapremo cose ne pensa la Covisoc sulla domanda di ammissione in B del Lecco (e anche delle altre squadre iscritte per meriti sportivi alla serie cadetta).

La telenovela non finisce più ma ieri da Lecco filtrava un cauto ottimismo perché secondo alcune fonti la società bluceleste avrebbe inviato alla Lega B e alla Lega Pro una Pec nella quale chiedeva una proroga rispetto al termine ultimo del 20 giugno per presentare tutta la documentazione relativa allo stadio nel quale giocare l’anno prossimo in B. E a questa Pec non avrebbe risposto nessuno, sarebbe rimasta lì a giacere in qualche pc della Lega B. Incredibile, ma questo giocherebbe a favore del Lecco.

L’accordo con il Padova e col Comune è stato trovato giusto poche ore prima del termine del 20 giugno ma quel che, probabilmente, mancava alla domanda inoltrata dal Lecco era l’ok di Questura e Prefettura di Padova.

Ok che è stato inviato in ritardo. Si va verso un lieve errore formale che non può di certo essere decisivo per impedire al Lecco di giocare dove merita: in serie B perché la vittoria sul campo della ’’banda’’ Foschi è stata clamorosa, esaltante e strameritata. Il mondo dello sport italiano si è schierato col Lecco perché un’esclusione dalla B dei blucelesti costituirebbe un bruttissimo unicum, uno schiaffo al merito sportivo che vale e deve valere molto di più di un leggero ritardo nell’indicazione dell’impianto sul quale giocare. Bocche (ancora) cucite, e anche giustamente, in casa di un Lecco che, se dovesse essere estromesso dalla serie B, è pronto a dare battaglia con il patron Di Nunno in testa per far valere i propri diritti.

E se l’errore fosse solo quello formale (quello del ritardo dell’ok del Questore e del Prefetto di Padova), allora i legali che il Lecco sceglierà per difendersi nelle varie sedi sportive avrebbero buon gioco nel ricorso. Diciamo che la situazione è in un momento di stallo perché alla fine al Lecco nessuno finora ha detto nulla sulla sua domanda di ammissione alla B.

Lo farà alla fine della prossima settimana la Covisoc. Fino ad allora un’intera città sarà in fibrillazione. Quella di ieri è stata dunque una giornata interlocutoria nello psicodramma in cui è sprofondata la città di Lecco, la sua ultracentenaria società calcistica e i tifosi blucelesti che potrebbero vedersi negata la serie B ritrovata dopo 50 anni.