DANIELE DE SALVO
Cronaca

Vince la legalità . Salva la pizzeria che era del boss

Lecco, nell’ex Wall Street di Coco Trovato sono subentrati gli operatori della coop Il Grigio.

Una foto che è entrata nella storia del Lecchese. Il locale venne sequestrato al boss

Una foto che è entrata nella storia del Lecchese. Il locale venne sequestrato al boss

LECCOSfortuna, gusti che cambiano, caro vita, quasi una maledizione. La pizzeria della legalità ha rischiato di chiudere. Archivio, centro per disabili, centrale operativa dei vigili del fuoco... tutti progetti naufragati ancor prima di essere realizzati. Poi nel 2017, con due anni di ritardo rispetto a quando previsto, 23 anni dopo la confisca e 25 dopo il sequestro, il sogno della pizzeria della legalità nell’ex covo del boss diventa realtà. Ma quest’estate le saracinesche si sono abbassate e sembrava non si sarebbero rialzate mai più, come successo per tutti gli altri progetti mai realizzati o durati poco. Invece presto Fiore riaprirà i battenti. Fiore è la pizzeria realizzata nei locali confiscati su cui un tempo incombeva l’insegna Wall Street, il ristorane di Franco Covo Trovato, il mammasantissima della ‘ndrangheta lombarda che lì, il 31 agosto del 1992, è stato arrestato, e ora, a 78 anni d’età, sta scontando il fine pena mai al 41bis. Per evitare la chiusura è stato però necessario un precipitoso cambio della guardia: ora gestiscono Fiore gli operatori della coop Il Grigio di Calolziocorte, subentrati ai colleghi della milanese Fabbrica di Olinda, che hanno dimesso praticamente tutte le attività di cui si occupavano fuori da Milano. Con loro restano al loro fianco gli altri partner storici di Auser e Arci. Per il momento non dovrebbe mutare null’altro e i sette dipendenti che vi operano, tra cui lavoratori che aderiscono a progetti di reinserimento sociali, restano al loro posto. La concessione sarebbe scaduta nel 2027, per il passaggio di consegne è stato necessario il via libera da parte del Comune, a cui appartiene l’ex fortezza, dove il capo dei capi della picciotteria organizzava i suoi traffici, pianificava omicidi, dispensava ordini di morte e dove in tanti correvano a baciargli la mano, dagli imprenditori ai politici. "Fiore ha rischiato la chiusura – conferma il sindaco, Mauro Gattinoni -. L’abbiamo scongiurata in extremis. Non avrebbe potuto permetterlo, sarebbe stata una sconfitta morale". Dopo l’estate probabilmente si valuteranno modifiche, agli orari di apertura ad esempio, ma anche al menù, poiché quello gourmet attuale non è alla portata di tutti, specialmente dei giovani, che invece sarebbe bene che lì si accomodassero e vedessero la stanza blindata del boss che è stata mantenuta, testimonianza di un’ombra, quella della ‘ndrangheta, che sul Lecchese continua a incombere. D.D.S.