Vendrogno, addio a Rina Pelizzoni: morta a 98 anni una delle ultime partigiane della Valsassina

Il suo racconto: ''I fascisti mi hanno puntato la rivoltella dicendomi che volevano spararmi''

Rina Pelizzoni Varisco

Rina Pelizzoni Varisco

Vendrogno (Lecco), 3 giugno 2023 – Il giorno dopo la Festa della Repubblica Italiana è morta Caterina Rina Pelizzoni, una delle ultime partigiane della Valsassina. Aveva 98 anni, il 28 settembre ne avrebbe compiuti 99. Era originaria di Vendrogno, in Valsassina. Ha collaborato attivamente con i partigiani della 55ª Brigata Garibaldi Fratelli Rosselli, che operavano in Valsassina appunto e in Bassa Valtellina.

L'interrogatorio

Durante i rastrellamenti dell'inverno tra il 1944 e il 1945 i  fascisti hanno fatto irruzione a casa sua, dove stava sfamando alcuni partigiani. È stata lei stessa a raccontarlo, come riportato nel libro “1935 – 1945: Valsassina anni difficili”: “I fascisti sono arrivati a casa mia. Eravamo a tavola e avendo sempre la porta aperta abbiamo sentito chiedere permesso. Hanno intimato ai partigiani di alzare le mani, li hanno presi e portati via. Li hanno portati a Vendrogno, dicendo che li avrebbero rilasciati subito. Invece li hanno trasferiti a Bellano. Dopo qualche giorno sono scesa a Bellano per avere notizie. Mi ricorderò sempre che quando sono arrivata alla prigione hanno cominciato ad interrogarmi. Io non ho parlato. Ho visto che arrivavano dei partigiani tutti sanguinanti. Li avevano portati per farli parlare e ho fatto un segno come per dirgli ''Tranquilli, non ho parlato!''. Mi hanno puntato la rivoltella dicendomi che volevano spararmi, però non mi hanno fatto del male seriamente, mi hanno tirato i capelli: stupidate in confronto a quello che hanno fatto ad altri...”.

Il marito

Tra i partigiani della 55ª Brigata Garibaldi Fratelli Rosselli c'era anche Franco Varisco, un combattente della Resistenza originario di Carpi, che dopo la guerra ha sposato ed è diventato suo marito. Franco Varisco, soprannominato “Garibaldi”, era figlio di un antifascista milanese. Anche lui durante l'inverno tra 1944 e il 1945 è stato catturato dai fascisti delle brigate nere di Como, probabilmente in seguito al ritrovamento dei quaderni del tenente degli alpini Giovanni Battista Todeschini, originario di Premana, uno dei primi ad aderire al Comitato di azione clandestina di Lecco, che si è consegnato alle camice nere per salvare tre partigiani e almeno 15 ostaggi innocenti: una scelta che, come era consapevole, ha pagato con le torture, l’internamento nel lager di Mauthausen e la morte l’11 aprile 1945, all’età di 29 anni. “Garibaldi” dopo la cattura è stato trasferito a Bellano e poi a Como per essere deportato a Bolzano; era destinato ai lager nazzisti ma è riuscito a scappare durante un bombardamento.

Il cordoglio

“La compagna Caterina Rina Pelizzoni Varisco di Vendrogno ci ha lasciati oggi - annunciano e la ricordano la figlia Bianca e il genero Pietro Pirola -. Una bella figura di ragazza partigiana della Muggiasca e, poi, di donna comunista a Milano”. “Mi spiace tantissimo, l’ho conosciuta personalmente a Vendrogno – esprime cordoglio Augusto Giuseppe Amanti, vicepresidente dell'Anpi della Valsassina e storico locale che contribuisce a mantenere viva la memoria dei partigiani e degli internati della Valsassina - Sentite condoglianze dai tesserati dell'Anpi della sezione Valsassina e mie personali”.