Matrimonio tra Laura e Renato, a Vendrogno sperano nella cicogna

L’assessore sposa un «forestiero» e nel piccolo borgo di festeggia perché dopo anni una coppia sceglie di vivere in paese

 Laura Taddeo e Renato Mauro sono pronti a vivere insieme a Vendrogno e tutti i compaesani fanno il tifo per loro

Laura Taddeo e Renato Mauro sono pronti a vivere insieme a Vendrogno e tutti i compaesani fanno il tifo per loro

Vendrogno, 5 settembre 2016 - Un bellissimo matrimonio a Vendrogno con un assessore che ha sposato un «forestiero» milanese, una nuova coppia che ha deciso di vivere in montagna superando le difficoltà che questo rappresenta. A 800 metri di quota la comunità conta 320 abitanti, nel 1891 erano 1.163, e il progressivo abbandono della montagna ha portato questa località, un tempo frequentata anche turisticamente per le sue caratteristiche climatiche, a svuotarsi. Per questo il matrimonio tra Laura Taddeo e Renato Mauro, entrambi trentaquattrenni, e la creazione di una nuova famiglia è un segno importante come sottolinea il sindaco Cesare Galli: «Di matrimoni qui se ne celebrano diversi perché è un bel posto, ma una ragazza di Vendrogno che si sposa e mette su casa in paese è purtroppo una rarità. Per questo sono un evento le nozze celebrate sabato, una notizia che ha reso felice tutto il paese. Significa tanto questo matrimonio, è importantissimo per le nostre realtà dove difficilmente si riesce a mantenere coppie giovani sul territorio che offre poche opportunità e servizi. È bello vedere che c’è ancora chi ci crede e ama questa montagna che ha dato tanto alla nostra gente».

La neo sposa, assessore al Bilancio nel Comune, radiosa spiega: «La scelta di Vendrogno per me è stata naturale. Sono nata e cresciuta qui, per me rimane il posto più bello del mondo. Mio marito è della provincia di Milano ma ha sempre amato questi luoghi e quindi abbiamo deciso di stabilirci qui. Per noi non è difficile, io lavoro a 40 chilometri da Vendrogno e mi piace arrivare a casa la sera e stare tranquilla in paese, dove tutti ci si conosce e ci si saluta. Non abbiamo le scuole e altri servizi che per una famiglia sono importanti ma abbiamo altre cose come una bella comunità che per far crescere i figli è ideale, abbiamo luoghi incantati, un bel clima e l’aria buona. Tutte cose che valgono qualche decina di minuti in auto per andare a lavorare o a scuola».

Per il sindaco Galli questo matrimonio rappresenta una speranza: «Rispetto a pochi decenni fa c’è qualche segnale positivo per i nostri piccoli paesi. Siamo lontani dai mille abitanti di un tempo ma anche dal periodo in cui c’era l’abbandono sistematico per andare nei paesi per lavorare nelle fabbriche. Come amministratore so che bisogna impegnarsi tanto perché la montagna può essere ancora una risorsa, ci si deve credere, fare un politica incentrata sulla montagna, non si può pensare che tutti vadano vivere in città, qui abbiamo un patrimonio che va tutelato».