
Mezza tonnellata di droga. Roba da narcotraffico. L’hanno sequestrata a più riprese gli investigatori della Polizia di Stato di Lecco, impegnati in una maxi indagine contro lo spaccio, che li ha portati anche fuori provincia, in mezza Lombardia.
I poliziotti lecchesi in un solo anno hanno tolto di mezzo dalle piazze dello spaccio quasi 500 chili di droga. Durante una serie di operazioni, sulle quali al momento è trapelato poco o nulla perché l’inchiesta sarebbe ancora in corso, hanno trovato e sequestrato 480 chili di hashish. Hanno poi recuperato poco meno di 5 chili e mezzo di marijuana, un altro chilo di cocaina e 5 etti di eroina. Si tratta di droga dal valore al dettaglio di quasi 4 milioni di euro. È un affare, quello del mercato delle sostanze proibite, che fa gola a molti: lo gestiscono sia esponenti della criminalità organizzata italiana, specialmente della ‘ndrangheta, sia della mafia straniera, in particolare dell’Albania, che spesso si alleano per spartirsi compiti e zone. La rotta di approvigionamento è generalmente quella iberica che passa dal Marocco alla Spagna. Anche gli spacciatori seguono la stessa rotta: la maggior parte sono giovani magrebini, reclutati direttamente nel loro paese d’origine, che non si fermano in Italia a lungo o comunque non "lavorano" continuativamente proprio per non essere identificati con troppa facilità. Incassano anche fino a 300 euro al giorno ciascuno. Spesso reclutano, come vedette, cavallini e fiancheggiatori i loro stessi clienti, che ripagano con dosi di "robaccia" tagliata con chissà cosa. Poliziotti, ma anche carabinieri e finanzieri, stanno tentando di far terra bruciata attorno a loro, con continui controlli, retate e posti di controllo, sia nei boschi dello spaccio di periferia, sia nelle piazze del centro di Lecco.
Daniele De Salvo